Mark Millar: Ecco come reinvento la Silver Age con Jupiter's Circle

Mark Millar parla di Jupiter's Circle e della sua nascita, approfondendo i rapporti di questo prequel con la serie principale, Jupiter's Legacy

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


Condividi

Una nuova intervista a Mark Millar su Jupiter's Circle, il prequel del suo Jupiter's Legacy che va ad arricchire la nuova saga metafumettistica dell'autore britannico preferito dal cinema di Hollywood. Vi abbiamo già parlato di questo progetto in occasione di un'altra chiacchierata di Millar con la stampa di settore, in cui descriveva le storie in questione come una rivisitazione, un omaggio e una visione personale (ovviamente aggiornata e modernizzata) del fumetto di supereroi della Silver Age americana.

Lo sceneggiatore è tornato a parlare dell'estetica, delle intenzioni, delle sorprese e delle contraddizioni di Jupiter's Circle con i giornalisti di Comic Book Resources, mostrando inoltre gli studi dei personaggi del maestro Frank Quitely e due tavole degli interni di Wilfredo Torres.

Jupiter's Circle interni Wilfredo Torres 1Non ho mai fatto tante ricerche preliminari come per Jupiter's Legacy. Ho riempito interi taccuini, probabilmente guidato dall'ansia da prestazione e dal fatto che penso che questa sia la storia di supereroi per cui vorrei essere ricordato in futuro come autore. In pratica, ai tempi, ho impiegato otto settimane senza fare nulla, se non preparare appunti e note di background, prima di scrivere davvero le storie.

Volevo che l'universo di Jupiter desse la stessa impressione dello Star Wars del 1977, in cui si entra con la sensazione evidente di un mondo preesistente, con delle regole precise e certe. Volevo che gli eventi e i personaggi, le interazioni fra loro e le loro storie avessero senso compiuto. Quindi ho creato un passato per Jupiter's Legacy, ho dato forma ai genitori dei suoi protagonisti, all'epoca precedente alla loro.

Quegli eroi, quegli antenati, quell'epoca trovano concretezza in Jupiter's Circle. Senza quasi che me ne accorgessi, avevo materiale per 12 episodi della serie che leggerete. Ecco com'è nato tutto quanto. E, in qualche modo, devo ammettere di preferire queste storie, questi personaggi e questa ambientazione a quelli di Legacy, per cui, in partenza, dovevano solo essere un background funzionale.

Uno dei temi che Millar ha intenzione di esplorare è il "giuramento di non interferenza" dei supereroi che la DC portava come giustificazione della loro mancanza di intervento nelle grandi tragedie storiche. Perché Superman non ha fermato la Seconda Guerra Mondiale? Perché gli eroi hanno giurato di non intervenire nel processo di evoluzione sociale del mondo. Non sono qui per rendere perfetto il pianeta, ma per risolvere i problemi di tutti i giorni. Una contraddizione affascinante dal punto di vista narrativo che Millar ha integrato nelle storie di Jupiter's Circle.

Rapinatori di banca, mafiosi, cattivi in costume: queste sono le questioni di cui i supereroi si occupano, la loro sfera di influenza. Ho riprodotto e analizzato questa caratteristica vecchio stile del fumetto di una volta, assieme al legame profondo con le identità segrete che i personaggi di allora avevano. Saranno, come abbiamo visto, i loro figli a preoccuparsi dei problemi sociali, ad evolvere in altre direzioni il concetto di eroismo.

La modernità di una storia vecchio stampo come Jupiter's Circle sta però sottotraccia, nelle relazioni interpersonali, nelle vite private. Come si sentono questi superesseri in costume tra un'invasione aliena e l'altra? Come si rapportano alla vita di tutti i giorni? Rispondendo a questo genere di domande, credo che la serie risulti molto diversa da ogni altra storia di genere che abbiate mai letto e spero che questo affascini i lettori come ha affascinato me.

Jupiter's Circle interni Wilfredo Torres 2Millar ha citato, come fonte di ispirazione e potenziale paragone per capire il rapporto fra Jupiter's Legacy e Jupiter's Circle, Il Padrino Parte II. Come nel film di Francis Ford Coppola vediamo padre e figlio Corleone vivere due storie parallele in cui entrambi hanno circa trent'anni e si fanno strada nella malavita, così leggendo Circle e Legacy vediamo padri e figli in costume alla stessa età, alle prese con gli stessi problemi in epoche diverse e possiamo apprezzare somiglianze e differenze generazionali di personaggi che, almeno in teoria, hanno lo stesso ruolo nel mondo.

Riguardo al rapporto fra le due serie, Millar ha anche spiegato che molti sono gli elementi di interdipendenza. Alcuni dei misteri già suggeriti e abbozzati del passato di Legacy non potranno che trovare spiegazione in questa miniserie. Le origini dei poteri, i motivi familiari per cui i rapporti fra gli eroi del "presente" sono buoni oppure tesi, alcuni dei segreti a cui si fa riferimento nella serie principale, saranno svelati in Circle. Tuttavia, le due storie restano leggibili in modo indipendente.

Entrambe sono letture soddisfacenti anche senza l'altra, per quanto leggerle in modo parallelo dovrebbe essere un'esperienza interessante. Abbiamo progettato i tempi di uscita di Legacy e Circle in modo che alcune rivelazioni si manifestino praticamente in contemporanea nelle due epoche e in modo che i cinque capitoli finali di Jupiter's Legacy si possano leggere più o meno negli stessi giorni del finale di Jupiter's Circle.

Millar ha infine parlato di Wilfredo Torres, a cui sono affidate le matite, anche a paragone con lo stile di Frank Quitely, disegnatore di Legacy, come di una componente fondamentale per il cambio di atmosfera tra le due serie.

Sono felicissimo. Abbiamo totalmente cambiato marcia per dimostrare che si tratta davvero di due generazioni diversissime. Per me è stato naturale pensare a un disegnatore diverso rispetto a Frank, il cui stile non mi avrebbe mai potuto restituire quell'atmosfera da 1959 di cui andavo in cerca, ma ha tutte le caratteristiche di una rivisitazione in chiave moderna di quell'estetica. Volevo qualcosa di più aderente ai luoghi comuni di allora.

Wilfredo mi è stato consigliato da alcuni amici proprio perché ha la capacità di recuperare i colori, il tratto e la visione del passato e devo dire che ci è riuscito perfettamente, con uno stile fotorealistico che ho visto utilizzare, ad esempio, a David Mazzucchelli, Chris Samnee o ancora a Michael Larr.

[gallery columns="5" size="medium" ids="57535,57534,57533,57532,57531"]

Fonte: Comic Book Resources

Continua a leggere su BadTaste