I Maestri dell'Orrore 0: L'Ospite di Dracula, la recensione
Recesione di L'Ospite di Dracula, numero zero della collana Star Comics I maestri dell'Orrore, curata da Roberto Recchioni
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Per introdurci alla collana, l'idea di questo breve numero zero è semplice, ma azzeccata. L'Ospite di Dracula è infatti un semisconosciuto racconto breve che Bram Stoker trasse dal suo romanzo più famoso. Considerando il suo Dracula troppo lungo e impegnativo, l'editore chiese infatti di ridurlo e ne tagliò la parte introduttiva, che fu recuperata dando vita a questa novella che racconta in effetti l'antefatto del viaggio del signor Harker verso la Transilvania come lo conosciamo. Proprio come il racconto originale, a cui è fedelissimo, il fumetto si apre con il professionista inglese dalle parti di Monaco, in una notte che il folklore popolare raccomanda di temere, evitando di farsi trovare al di fuori delle mura di un luogo sicuro dopo il tramonto. Nonostante le raccomandazioni del proprio locandiere e quelle del cocchiere che si trova costretto ad accompagnarlo durante la Notte della Valperga, il gentiluomo britannico si troverà alle prese con un sentiero sconosciuto, un luogo inquietante e farà la sua primissima conoscenza con le forze soprannaturali dell'aldilà, pur essendo ancora lontano dal fatale maniero del vampiro più noto del cinema e della letteratura fantastica. Ma il Conte Dracula è davvero così lontano come le miglia tra la Baviera e la Transilvania dovrebbero suggerire?
Difficile, dalla decina di pagine che compongono questo numero zero, capire se la collana potrà essere interessante. L'ingenuità e la mancanza di coraggio dell'ambientazione potrebbero essere un difetto per il volume dedicato a Dracula, se non ci sbagliamo in mano alla stessa coppia creativa, ma scomparire in quelli successivi, su cui vedremo avvicendarsi altri giovani artisti e sceneggiatori coordinati da Recchioni. Certamente la lettura è raccomandata agli appassionati del genere e a coloro che apprezzano l'aderenza alle fonti nelle trasposizioni a fumetti. Il rispetto degli eventi e lo sforzo di omaggiare l'originale sono davvero evidenti e riusciti. Il pubblico di questo volumetto sembrerebbe essere soprattutto quello dei più giovani, al massimo adolescenziale, dato che non ci pare voler spingere sul pedale dell'inquietudine visiva o di trama. Potrebbe essere una buona introduzione al mondo dell'horror per palati ancora acerbi e menti non smaliziate. Ma, ripetiamo, impossibile sapere se l'atteggiamento si conserverà nei prossimi numeri.