Marvel: Jeff Loveless presenta il crossover tra Spider-Man, Cap e gli Inumani
Gli Inumani, Spider-Man e Capita America nel nuovo crossover Marvel scritto da Jeff Loveless, uno degli autori dello show Jimmy Kimmel Live
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Comic Book Resources ha intervistato lo sceneggiatore di questo storyarc, che prenderà le mosse su Amazing Spider-Man Special #1 a marzo, continuerà ad aprile su Inhuman Special #1 e si concluderà su All-New Captain America Special #1. Jeff Loveness, noto per essere uno degli autori dello show Jimmy Kimmel Live e per le sue prove da sceneggiatore su A+X e Death of Wolverine: Life Without Logan, ha discusso diffusamente di questa interessante trilogia.
Quando mi chiesero di scrivere una storia che mettesse assieme l'Uomo Ragno, Cap e gli Inumani, inizialmente ero entusiasta, poi ho iniziato a preoccuparmi un po'. Tenere in equilibrio personaggi così distanti fra loro non è uno scherzo, soprattutto per la difficoltà di trovare un avversario che li riunisca in qualche modo e una situazione che li porti a collaborare. La prima settimana di lavoro è stata davvero complessa.
Il che mi ha costretto sostanzialmente a creare qualcosa di interamente nuovo, che fosse in grado di tirare le fila di un gruppo così eterogeneo. Del resto il bello della Marvel è proprio questo: gli eroi si incontrano in continuazione, inciampano gli uni negli altri secondo dinamiche sempre nuove.
Loveness, autore di programmi comici, dice di essersi sentito sotto pressione come non mai nella scrittura delle battute dell'Uomo Ragno, il personaggio che per primo lo ha portato a contatto con una scrittura umoristica, quando ne leggeva le avventure da ragazzino. La sensazione è stata quella di tornare con la memoria a quei tempi per ricreare le battute con cui, storicamente, Peter Parker spezza la tensione dei momenti di pericolo.
Spider-Man è semplicemente il miglior personaggio che esista per uno sceneggiatore, perché puoi metterci un sacco di cose che hai dentro: ansia, problemi sociali, depressione. Puoi riempire Peter con tutte le difficoltà che ti sono familiari. Ma poi, quando gli metti la maschera, diventa un mezzo incredibilmente potente per esplorare in quali modi puoi riuscire a superare quelle stesse difficoltà. Da scrittore, non saprei chiedere di meglio.
Medusa è in prima linea nella mia storia, ancora impegnata a darsi un'identità come guida della sua razza in assenza di Freccia Nera. Tra i nuovi, vedrete Naja, Iso, Flint e Inferno. Mi diverte moltissimo raccontare il Marvel Universe dalla prospettiva dei teenager, che non hanno alcuna idea di quel che gli accade intorno. Ci saranno anche piccole apparizioni di Triton e Gorgon. Devo dire che mi manca moltissimo Karnak. Era il mio preferito. E anche Lockjaw.
Per quanto riguarda Cap, invece, il punto focale è stato mettere Sam Wilson, ormai a suo agio tra spie, terroristi e agenti dello S.H.I.E.L.D., in una situazione estranea alla sua nuova comfort zone a stelle e striscie. Ora che è lui a reggere lo scudo, ci si aspetta che agisca sempre come un leader, secondo i principi eterni di eroismo di Capitan America, ma in questo caso la situazione è apparentemente molto più grande di lui. Volevo mostrare gli sforzi di Sam, le difficoltà che sta attraversando, ma anche mettere in luce tutte le sue potenzialità come eroe e personaggio.
Se Medusa e Cap sono entrambi alle prese con le difficoltà che i loro ruoli relativamente nuovi impongono, Peter è destinato a subire fortemente il fascino della regina inumana, a causa della sua antica e mai smentita passione per le donne dai capelli rossi. Loveless confessa di vedere Spider-Man come l'eroe in assoluto più socievole dell'Universo Marvel e di essersi divertito molto a metterlo a fianco di questa rossa di proporzioni letteralmente mitologiche, vederlo sforzarsi notevolmente per farle una buona impressione.
Per quanto riguarda i nemici che affronteranno, mi sono sbizzarrito. Siamo di fronte a qualcuno di più vecchio dell'originale Capitan America, un personaggio praticamente rimasto inalterato nel tempo e pressoché privo di storie alle spalle. Il che è stato un sollievo, perché non ho dovuto confrontarmi con l'affascinante, ma spesso terrificante quantità di morti, ritorni, resurrezioni, cambi di personalità e ruolo che spesso grava sui villain.
Il personaggio è Red Raven, che risale ai fumetti pulp degli esordi Marvel. Era uno dei primissimi supereroi, precedente anche a Cap, come detto. Che cosa gli è successo? Che cosa lo ha cambiato? Se era una delle prime Meraviglie, come mai nessuno lo conosce? Forse la vita da eroe era una trappola per lui e ha mollato? E queste domande non sono forse le stesse che si dovrebbero fare, e forse si sono fatti in passato, Cap, Spidey e Medusa?
La storia inizia con una classica minaccia aliena che incombe su New York, ma Loveless ha voluto renderla man mano più intima e personale, attingendo a questi temi e ad altri per mettere in luce le singole personalità che aveva a disposizione. Un inizio molto action per una vicenda in realtà centrata soprattutto sui personaggi, posti a diretto confronto con un nemico che somiglia loro più di quanto vorrebbero. Ai disegni, gli esordienti Luca Pizzari e Ryan Lee.
Fone: Comic Book Resources