Superstar, la recensione
Cody Bridges è il supereroe Superstar, osannato dalle folle come un vero divo, ma lui non sembra essere felice di tutta questa fama...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Il superpotere di Superstar però si alimenta attraverso l'energia che gli trasmettono i suoi fan, perciò per poter proseguire la sua missione eroica si vede costretto a perpetuare una popolarità di cui farebbe volentieri a meno. A peggiorare ulteriormente la sua situazione c'è il padre, un imprenditore assetato di denaro, pronto a sfruttare la celebrità del figlio per vendere merchandise e ottenere un profitto economico...
Purtroppo Superstar non è tra le sue opere efficaci, pur avendo un ottimo incipit e incentrandosi su un superpotere originale che avrebbe potuto essere sviluppato e approfondito in modi interessanti. Il supereroe dall'indole schiva costretto a rimanere sotto i riflettori però godrà di un solo episodio autoconclusivo (più una breve storia di una manciata di pagine raccolta nel volume ReNoir) nella quale l'autore si limita a presentare la sua situazione, quando magari con più spazio a disposizione e potendoci dedicare più tempo, il personaggio avrebbe potuto essere approfondito mostrandone diverse sfaccettature.
Il talento di Busiek e Immonen non si esprime al meglio in Superstar, ma fortunatamente la coppia di autori tornerà a collaborare pochi anni dopo per il bellissimo Superman: Identità Segreta, un altra storia che propone un differente punto di vista al mondo dei supereroi.