Simonson, Conway, Romita: i grandi commentano la fine dell'Universo Marvel
Walt Simonson, Gerry Conway e John Romita Sr. dicono la loro sull'annuncio della fine dell'Universo Marvel
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Gerry Conway, l'autore che uccise Gwen Stacy e che rimodellò Daredevil, ha dichiarato:
Sono convinto che valga sempre la stessa regola: più che l'idea in sé, conta come la metti in pratica. L'idea in questo caso non è affatto male. Il problema sarà renderla, dal punto di vista creativo, in maniera solida, comunque si decida di portarla avanti. Altrimenti darà l'impressione di essere un'accozzaglia, di essere artificiale.
Parlando da fan, sin da quando leggevo moltissimo ai tempi del college, posso dire che il Marvel Universe è cambiato moltissimo. Da professionista, capisco al cento percento l'idea dietro la scelta di un reboot, di cercare nuovi modi e nuove strade per raccontare storie. Devo separare la mia identità di fan da quella di addetto ai lavori. Così facendo, capisco cosa vogliono fare. Sono un tipo piuttosto pratico, cerco di non giudicare mai sul momento. Vediamo le prove di quel che succederà. Ritroviamoci tra un anno e vediamo come hanno proceduto. E allora avremo davanti una storia.
Julie Schwartz, grande editor della DC, all'inizio della mia carriera mi disse che la maggior parte dei lettori legge fumetti per circa tre anni. Questo è cambiato moltissimo, oggigiorno, e Julie stesso ammetteva che ormai i fan rimangono legati alle serie anche per vent'anni e più. Il che crea un problema: ci sono lettori che vogliono crescita, cambiamento, ma non l'annullamento del passato. Una posizione di conflitto decisamente complicata. A loro direi di non preoccuparsi, che la loro infanzia è intatta. C'è un momento in cui ieri finisce e inizia un nuovo oggi. Ma ieri è ancora lì, non ve lo porta via nessuno.
John Romita Sr., padre del disegnatore simbolo della Marvel tra gli anni Duemila e questo decennio e a sua volta bandiera della Casa delle Idee negli anni Sessanta, ha opinioni decisamente più nette:
Sono convinto che i nuovi lettori saranno contenti, e i vecchi storceranno il naso. Non sono un uomo d'affari, ma so che le case editrici, per ormai quasi cento anni, fanno tutto quel che possono per scioccare il pubblico. Attirano l'attenzione. Personalmente, odio questo genere di cose, mi suonano maldestre. Quando ero in attività, ero sempre contrario. Ma bloccare il processo è impossibile.
Siamo certi che ci ritroveremo molto presto a parlare di questa notizia e che moltissime altre voci, dagli angoli più disparati del comicdom, parteciperanno al dibattito su questa scelta controversa. BadComics.it si premurerà di riportarvi le più significative.
Fonte: Newsarama