Orfani: Ringo 4 - Il Numero Quattro, la recensione
La seconda stagione di Orfani, Ringo, si conferma con questo quarto episodio imprevedibile, deliziosamente indecifrabile
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Roberto Recchioni aveva sentenziato a proposito del rilancio di Dylan Dog, battezzato con il titolo spartiacque Spazio Profondo, “Aspettatevi di tutto”. Per ora lo scrittore romano ha mantenuto senza riserve la promessa, ma soprattutto per quanto riguarda la creatura tutta sua e di Emiliano Mammucari: Orfani. La seconda stagione, Ringo, si conferma con questo quarto episodio, Il Numero Quattro, imprevedibile, indecifrabile. Aggettivi usati, sia chiaro, nel significato più positivo delle loro accezioni, in quanto il lettore viene spiazzato di volta in volta dal corso che prendono improvvisamente gli eventi e dal genere a cui si adatta la trama; tanto che al momento è impensabile definire ancora la prima testata regolare a colori Bonelli un fumetto di fantascienza.
Gli ingredienti base, le materie prime di qualità, provengono da altre fonti, le più disparate: fumetto mainstream, d'avanguardia o d'élite. Ma la ricetta finale, il fusion, è tutto italiano e gustoso come non mai. Questa seconda stagione di Orfani è tutta da assaporare, da divorare. Buon appetito.