Multiversity 1, la recensione
Abbiamo recensito per voi Multiversity 1, primo numero della miniserie ideata da Grant Morrison che va a esplorare il Multiverso della DC Comics
In sintesi, il Multiverso del DCU è composto di 52 Terre (appartenenti a un Universo indipendente) che fanno parte di altrettante realtà parallele le quali coesistono fra loro, occupando lo stesso posto nel tempo e nello spazio, ma vibrando a una frequenza diversa (cosa che permette tale coesistenza), come fossero diverse note che compongono un'unica melodia.
Multiversity 1 si apre ri-presentandoci Nix Uotan a.k.a. Supergiudice, ultimo Monitor (e primo ad avere identità umana) rimasto a sorvegliare il Multiverso. I lettori più affezionati si ricorderanno che il personaggio è già apparso in Crisi Finale (sempre scritta da Morrison), ma per i neofiti occorre approfondire il discorso sullo stesso: i Monitor sono esseri pandimensionali in grado di viaggiare fra le realtà e si auto-nominarono guardiani dell'armonia del Multiverso. Dall'altro lato della stessa medaglia vi è l'Anti-Monitor, essere il quale ha il compito inverso rispetto a quello del Monitor, cioè annichilire tutto il creato.
Fortunatamente, l'intervento del Monitor consentirà al super-umano di salvarsi e fuggire a bordo della Thule, vascello del Monitor, fatto di musica congelata, in grado di spostarsi fra le dimensioni. Proprio Nix, assieme al suo assistente Stubbs, rimarrà però su Terra-7 a combattere i suddetti super-villain, e le cose non andranno come sperato.
Subito la scena di sposta su Terra-23 dove Superman è appena uscito vittorioso da un pericoloso duello. Su questo mondo, l'alter-ego dell'Azzurrone è Calvin Ellis, il Presidente degli Stati Uniti d'America di una realtà della quale gli abitanti sono tutti di etnia afro-americana. Non è l'esordio assoluto di questo personaggio (e di questa Terra), che ha fatto la sua prima apparizione sempre sulle pagine di Crisi Finale (e successivamente su Action Comics).
Ben presto, Superman viene convocato presso la Casa degli Eroi, base operativa del Monitor situata nel Bleed Spaziale, esistente sin dai tempi di Crisi sulle Terre Infinite. Il personaggio è stato chiamato sul satellite proprio da Thunder di Terra-7, e non è solo: presenti infatti numerosissimi eroi provenienti da molteplici realtà, da Capitan Carota a Dino-Cop, da Red Racer a Aqua-Woman, solo per citarne alcuni. Proprio a loro toccherà far luce sulla minaccia che sta mettendo a repentaglio l'esistenza stessa del Multiverso, partendo proprio da Terra-8, quella popolata dagli eroi della Major Comics, un tributo dello scrittore ai più noti personaggi della Marvel Comics (qui trovate i dettagli a riguardo). Su questo mondo l'Uovo della Genesi sta per schiudersi, rivelando un'incredibile sorpresa finale.
Multiversity è uno dei progetti più ambizioni di Grant Morrison, il quale non è certo un novellino. Per riuscire a pubblicare una miniserie di tale portata, infatti, l'autore ha avuto bisogno di ben 8 anni di lavorazione. Il risultato, sia a giudicare da questo numero, che spulciando le anticipazioni dei numeri di prossima uscita, sembra essere assai riuscito: Multiversity è una serie di una bellezza rara, strutturata su un impianto narrativo di ingente dimensione, ma che riesce a risultare assai comprensibile anche ai lettori più inesperti. Per riuscire a cogliere tutti i riferimenti alla storia del DCU presenti nelle 40 pagine della nostra storia, sono necessarie più e più letture, ma queste non sono assolutamente d'obbligo per avere chiara in mente la trama portante del racconto.
Per avere un'idea di quanto grande sia il talento artistico dello scrittore bastano le primissime pagine dell'albo, nelle quali lo stesso autore rompe i limiti accademici della nona arte, rivolgendosi direttamente al lettore, come se la storia sulle realtà che sta raccontando possa avvenire anche nella nostra, di realtà. Inoltre la funzione del fumetto come una sorta di virus in grado di contagiare i mondi del Multiverso è, in mancanza di un termine migliore, un vero, ironico colpo di genio: a dare il via alla fine di Terra-7 è infatti proprio un nerd come tanti che si appresta a recensire in anteprima un albetto.
Se la lettura di Multiversity 1 risulta fluida e interessante, i meriti vanno dati, oltre che alla chiarezza in fase di scrittura dello sceneggiatore, all'ordinatissimo storytelling messo in piedi dall'artista Ivan Reis, precedentemente visto sulle pagine di Justice League: la grafica di questo primo numero è una meraviglia per gli occhi, poiché in ogni pagina si assiste al susseguirsi di disegni dal tratto raffinatissimo e dettagliato. E questo è solo un gustoso antipasto, perché nei prossimi numeri della miniserie vedremo alternarsi artisti come Frank Quitely, Cameron Stewart, Chris Sprouse e Jim Lee, solo per fare qualche nome.
Benvenuti dunque in un viaggio attraverso le realtà che compongono uno degli Universi narrativi più belli della Storia del fumetto. Benvenuti nella Multiversità!