Image EXPO: il panel di Scott Snyder, Kelly Sue DeConnick e Majorie Liu
Scott Snyder, Kelly Sue DeConnick e Marjorie Liu parlano delle loro nuove serie all'Image EXPO e del loro rapporto con la narrazione e i disegnatori
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
La prima domanda è per Snyder, a cui è stato chiesto come mai la sua nuova serie Wytches è stata affidata alle cure della Image.
Ne ho parlato con quelli di Vertigo, ma c'erano delle questioni da risolvere. Poi ne ho discusso a San Diego con Eric Stephenson della Image, accennandogli a quesa idea per un fumetto tra horror e fantascienza. Lui mi ha semplicemente guardato e mi ha chiesto cosa volessi fare. Non gli importava nulla dei particolari, ma solo che io portassi il progetto alla Image. Il modo in cui scrivo Wytches è diverso da ogni mio lavoro precedente, è molto personale, anche dato il tema che coinvolge un rapporto difficile con genitori orribili.
Capita di lavorare con artisti con cui ci si trova talmente bene che la collaborazione diventa una fonte di benessere e tutto sembra giusto e al suo posto. Quella tra scrittore e disegnatore, per me è una relazione piuttosto intima, ed è bellissimo quando funziona tanto bene.
Ci sono verità, nel mondo, che non possono essere spiegate in modo adeguato facendo riferimento alla realtà. Schiavitù, misoginia, razzismo, sono argomenti che la gente cerca di evitare, se glieli proponi in un contesto realistico. Credo che lo scopo della narrativa sia su due fronti: mettere in ordine le nostre idee e trovare conforto nel fatto che non siamo gli unici ad averne fatto esperienza o a considerarle valide.
Kelly Sue DConnick ha commentato entrambe le affermazioni della collega:
Il rapporto tra me e Emma Rios [sua compagna di lavoro sulla serie Pretty Deadly] è molto simile a quello tra me e mio marito Matt Fraction. Sono entrambi così talentuosi che li detesto e voglio disperatamente che entrambi mi apprezzino, pertanto lavoro ancor più duro per impressionarli. E sono d'accordo anche con quel che Marjoire ha detto sugli scopi della narrativa: è davvero quello, per me, il fine della lettura come anche quello della scrittura. C'è molto di queste motivazioni nelle ragioni per cui ho voluto scrivere Bitch Planet.
Fonte: Comic Book Resources