Dylan Dog 341: Al servizio del Caos, la recensione
Al Servizio del Caos piazza l'ultimo dei tre grandi tasselli dello scenario in cui si muoverà d'ora in poi Dylan Dog: John Ghost, la nuova nemesi
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Ancora Dylan Dog?, direte voi. Ebbene, si poteva ignorare questo numero 341, che dopo il pensionamento di Bloch e l'arrivo del nuovo ispettore Carpenter, piazza l'ultimo dei tre grandi tasselli che vanno a comporre lo scenario in cui si muoverà d'ora in poi l'Indagatore dell'Incubo?
John Ghost è un uomo che si è fatto dal nulla; da un'adolescenza di dolore e povertà è stato in grado di costruire un impero, una multinazionale attenta a tutte le novità più sofisticate o emergenti del mercato: bionica, energie riciclabili, ricerca spaziale, agricolture biologiche, intrattenimento digitale ed elettronico. Proprio il lancio dell'ultimo modello di smartphone superaccessoriato della Ghost Enterprise è al centro della vicenda, in quanto causa di omicidi inspiegabili, tanto da richiedere l'intervento del protagonista che si troverà a lavorare per il suo futuro nemico mortale, senza saperlo.
La sceneggiatura è intessuta con la solita maestria dallo scrittore romano, ogni singola vignetta ha un suo perché, accentuato dal mestiere di Bigliardo e Stano che lavorano perfettamente in coppia. Groucho è utilizzato con misurata ma irresistibile parsimonia, mentre tra le new entry del rilancio emerge prepotente Elisabeth Moon, l'assistente di Ghost che invade fisicamente e caratterialmente la scena e si attesta subito come una figura molto ben definita e convincente, mentre il suo capo è ancora un oggetto misterioso giustamente, da indagare, approfondire.
Questo episodio segna per sempre il distacco dalla vecchia gestione proiettando la creatura di Sclavi nel suo secondo ciclo di vita editoriale e introducendovi stabilmente un nuovo elemento horror, il caos, il disordine fino a se stesso, una delle paure più terrificanti della nostra quotidianità. Nei comics americani è impersonato forse dal villain più riuscito di tutti i tempi: Joker. Per ora Ghost, prendendo in prestito il DC Universe, si è mostrato ai lettori più come un Lex Luthor. La sua ferocia è nascosta da un'apparenza di perbenismo e credibilità, ma verso le ultime pagine la tenebra ha fatto capolino. Dylan Dog 2.0 è online.