Dragon Ball Z: L'Eroe del Pianeta Conuts

Dopo la conclusione della saga a fumetti di Dragon Ball, Goku e compagni incontrano un misterioso personaggio dall'animo tormentato...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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L'Eroe del Pianeta Conuts è l'ultimo film di Dragon Ball ad essere proiettato nelle sale cinematografiche nipponiche quando la serie originale è ancora in corso, un paio di settimane prima della fine del manga e qualche mese prima della conclusione dell'anime.
La particolarità di questo lungometraggio è l'introduzione di un personaggio originale schierato tra le fila dei buoni, che può essere considerato l'effettivo protagonista della vicenda.
È una scelta coraggiosa e originale, che però permette di offrire qualcosa che vado oltre il solito schema "Goku sconfigge la nuova minaccia" e dà i suoi frutti rendendo il film uno dei più interessanti della saga.

L'eroe del pianeta ConutsMentre Gohan e Videl pattugliano la città in coppia come Great Saiyaman, si imbattono in un misterioso anziano che chiede il loro aiuto per aprire un carillon, al cui interno è stato intrappolato un eroe leggendario. Dopo aver raccolto le sfere del drago, Shenron apre il carillon liberando Tapion, un guerriero proveniente dal pianeta Conuts; in realtà è stato lo stesso Tapion a farsi rinchiudere nella scatola mistica, per imprigionare una creatura mostruosa che custodisce nel suo corpo. Per impedire il risveglio del pericoloso Hildegarn, Tapion deve evitare di addormentarsi e continua a isolarsi da tutti suonando la sua ocarina; il piccolo Trunks però è affascinato dall'eroe e continua a cercare la sua compagnia e a portargli cibo nel tentativo di aiutarlo.
Per evitare che Hildegarn riesca ad affiorare Tapion arriva addirittura a chiedere a Trunks di ucciderlo, ma nulla potrà servire: il mostro colossale comincia a seminare distruzione per tutta Satan City e i saiyan cercheranno di fermare la sua avanzata. Soltanto Goku, trasformato in Super Saiyan III, riesce a infliggere il colpo definitivo a Hildegarn, permettendo a Tapion di tornare nel passato dai suoi cari, grazie a una macchina del tempo costruita da Bulma.

L'efficacia di questa pellicola si basa soprattutto sull'ottima caratterizzazione di Tapion, un personaggio diverso da tutte le figure eroiche viste in Dragon Ball, ma che si inserisce alla perfezione nell'atmosfera della saga. La sua figura è resa ancor più interessante dal colpo di scena finale, in cui il guerriero leggendario regala la sua spada al piccolo Trunks, che una volta cresciuto utilizzerà per uccidere Freezer; è una simpatica strizzata d'occhio che rende in un certo modo Tapion un elemento importante nella mitologia della serie.
Il film può essere considerato in continuity, svolgendosi dopo la sconfitta di Majin Bu; l'unica piccola incoerenza è il fatto che Shenron esaudisca un solo desiderio, come il Dio Drago faceva prima della partenza dei protagonisti per il pianeta Namecc.

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