Corriere - Charlie Hebdo: le scuse di De Bortoli e la risposta di Recchioni
Ferruccio De Bortoli si scusa su Wired con gli autori delle vignette su Charlie Hebdo e Roberto Recchioni risponde
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Abbiamo contattato tutti quelli che siamo riusciti a raggiungere, e abbiamo inoltre precisato per iscritto nel libro di essere disposizione degli autori per i diritti. [...] L’operazione è nata con le migliori intenzioni. È possibile che ci sia stata un po’ di confusione, siano stati commessi errori, qualcuno non sia stato consultato. Abbiamo raccolto i disegni in rete e poi abbiamo lavorato al volume. Se avessimo dovuto attendere oltre, l’iniziativa non avrebbe più avuto significato. Mi scuso comunque con quanti si siano sentiti a disagio, e tengo a dire che siamo a disposizione di tutti per riconoscere i diritti di autore.
De Bortoli, il direttore del Corriere della Sera, si scusa per quanto successo.
Lo fa dalle pagine del suo quotidiano? No, in una intervista informale a Wired.
Si scusa perché ha pubblicato vignette su cui non aveva alcuno diritto in un libro, allegato al suo quotidiano e portato in libreria di varia da Rizzoli-Lizard? No.
Si scusa di non aver avvertito tutti per tempo e ribadisce che gli aventi diritto possono sentire il quotidiano per qualsiasi cosa (traduzione: se volete i soldi per la vignetta, ve li riconosciamo).Adesso, Signor De Bortoli, io vorrei farle capire una cosa semplice:
io NON VOGLIO soldi da lei. E non voglio nemmeno che lei mi riconosca la proprietà di qualcosa che è già mia.
Io NON VOGLIO essere associato in alcuna maniera al suo libro che trovo orribile sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista ideologico.
NON VOGLIO che una mia vignetta, realizzata e diffusa gratuitamente sul web venga commercializzata da una operazione benefica di cui non conosco i dettagli.
NON VOGLIO, soprattutto, che una mia vignetta sia contenuta in un volume che si dice dalla parte di Charlie Hebdo e poi censura le vignette della rivista stessa e degli autori morti nella strage perché non adatte alla linea del giornale.In poche parole, signor De Bortoli, per rispondere alla mail che lei ha fatto inviare agli autori DOPO l'uscita del volume, chiedendo il loro consenso (mail che, comunque, a me non è mai arrivata): IO NON VOGLIO.
Grazie e cordiali saluti.
Un vero e proprio pasticcio di cui sentiremo ancora parlare. Restate sulle nostre pagine per aggiornamenti.
Fonte: Wired, Pronto alla Resa