VannoTuttiTroppoPiano: l'orizzonte del fumetto italiano
VannoTuttiTroppoPiano è la nuova rubrica di approfondimento a cura dell'artista Flaviano Armentaro: si comincia con il rilancio del fumetto italiano!
L'Orizzonte del Fumetto Italiano
Una donna di spalle apre la porta. Rimane sulla soglia, nell'oscurità, e la macchina da presa le scivola affianco mostrandoci il paesaggio luminosissimo e sconfinato della prateria texana. La scena di apertura di Sentieri Selvaggi è una delle più iconiche della storia del cinema, citata e imitata un milione di volte (Liam Neeson che esce dai sotterranei in Gangs of New York o la Sposa che esce dalla chiesa in Kill Bill per citarne due tra le più recenti).
Non possiamo ancora dire se il futuro si sta aprendo ad un'era florida, ma di sicuro ci stiamo lasciando alle spalle più di un ventennio di oscurità, progetti editoriali falliti, svalutazione del lavoro degli artisti con conseguente fuga di matite all'estero e una desertificazione dell'offerta editoriale tale, da far dimenticare alla gente che il fumetto esiste.
Se quindi dal punto di vista economico abbiamo ancora un mercato contratto (in confronto agli altri media), dal punto di vista di quello produttivo abbiamo un ventaglio di offerta ampio nei generi e nei modi di fruizione. Un'offerta tesa sicuramente ad aumentare nel prossimo futuro.
Lucca Comics
Le ultime due edizioni di Lucca Comics sono il punto da cui partire per mettere ordine a questa rinascita. Negli ultimi 2 anni, la convention del fumetto più visitata al mondo, ha quasi raddoppiato l'affluenza con 240.000 biglietti venduti e 400.000 visitatori. Significa che se qualche anno fa avevo 4 persone a sfogliare i miei volumi, oggi ne ho 8 e per qualcuno significa avere lo stand affollato!
Ironia a parte, anche dal punto di vista delle vendite c'è stato un aumento esponenziale. Zerocalcare nel 2012 vendeva 2400 copie, oggi ne vende 3100, Sacro/Profano ne vendeva 1500 l'anno scorso, oggi 3000. Gipi vendeva 200 copie di Appunti per una Storia di Guerra nel 2004, oggi ne vende 650 di Unastoria (sicuramente di più sommando gli altri suoi libri precedenti).
Sono dati da mettere in prospettiva ovviamente, va da se che più aumenta l'offerta editoriale di un autore più volumi si vendono, ma vuol dire anche che aumentando l'affluenza aumenta anche il pubblico che acquista. Non è vero quindi che Lucca si riempie di visitatori a cui non frega nulla del fumetto, arrivati solo per baloccarsi della vista di cosplays o per giocare ai videogames.
L'altro fattore fondamentale di questo stacco è stato l'arrivo del web e dei social network come metodo di autopromozione degli autori, non è un caso se i tre bestselling di Lucca (c'è anche Sio che ha in youtube la sua vera natura e che lo ha utilizzato come rampa di lancio per l'edizione cartacea) sono autori che partono e diffondono le proprie opere sul web.
I social, che vengano utilizzati come promozione o come pubblicazione, sono ormai un mezzo indispensabile per gli autori. Bisognerebbe dire anche per gli editori ma ad eccezione di Shockdom che è una piattaforma web e di Bao che fin dalla sua nascita ha utilizzato facebook per bombardare letteralmente di annunci e contest i propri followers, tutti gli altri grossi editori sono ancora legati ad un metodo di vendita tradizionale, quello cioè che "i fumetti si vendono da soli". Beh non è più così dagli anni 60, chi ha visto Mad Men lo sa bene. Per sfuggire all'inedia di molti editori gli autori hanno deciso di fare per conto proprio arrivando, spesso con successo, perfino al crowdfunding, il metodo di pre-autoproduzione che permette di bypassare il lavoro dell'editore ed eliminare la paura dell'investimento iniziale che un'autoproduzione deve sostenere.
Autoproduzioni
Crowdfunding o no queste ultime edizioni di Lucca Comics sono state il trionfo dell'autoproduzione (nonostante gli organizzatori remino contro spostandola sempre più lontano da piazza Napoleone). Oltre a quelli già citati prima sono stati molti gli autori che hanno riscosso un buon successo di vendita.
Quest'anno il premio per le autoproduzioni è andato a Tenaga Comics, un folto team di ragazze giovanissime che occupa la self area da svariati anni e che annovera tra le sue produzioni Hadez, un web comic sovrannaturale dallo stile cartoon che da solo ha venduto in queste due edizioni 650 copie. Ha venduto 700 copie nel totale dei loro 4 libri il collettivo Dr.Ink!, distintosi per l'originalità dei suoi concept art book ma soprattutto per la cura editoriale di volumi strutturalmente complessi, in barba agli editori che come regola hanno solo due formati. Gesù (non Jenus), l'opera di satira di Stefano Antonucci e Davide Fabbri al terzo volume vende 2100 copie. E poi Davide La Rosa e Vanessa Cardinali che dopo aver venduto 800 copie dell'autoproduzione di Suore Ninja vengono "acquisiti" da Star Comics, il gruppo Mammaiuto, Teiera Autoproduzioni e molti altri che sarebbe troppo lungo elencare. Una fucina di talenti da cui gli editori dovrebbero attingere a piene mani e affidargli il fumetto di domani anziché cercare di svecchiare produzioni datate con nomi ormai stanchi di fare questo mestiere.
Bonelli
Impossibile non parlare dell'evento più grosso di questa Lucca Comics: il padiglione Bonelli!
Il più grosso editore italiano, quello con il fumetto più venduto al mondo, presente a Lucca con un padiglione interamente dedicato e con delle copie in edizione variant limitata in vendita.Certo una novità di poco conto se prendiamo in considerazione l'enorme rinnovamento in corso in casa Bonelli che, grazie anche alla spinta propulsiva di Roberto Recchioni su Dylan Dog e Orfani, sta muovendo una macchina incredibilmente articolata composta di nuove produzioni, prodotti multimediali, rinforzo dell'organico con nuovi talenti, approdo su nuovi mercati e, per tornare a quanto detto prima, la presenza sui social network, assidua, incalzante, interattiva, con anteprime, interviste e news, una prerogativa ormai imprescindibile per tenere viva l'attenzione ed avvicinare i lettori rendendoli partecipi di ogni sviluppo.
Roberto Recchioni ha introdotto un'altra novità nel panorama editoriale italiano: il ruolo dell'editor. E per editor si intende quello a tutto tondo, non il correttore di bozze e controllore di consegne che si è sempre teso a confondere da noi. Il lavoro di editing di Recchioni va dai soggetti ai disegni ai colori di ogni singola vignetta, dalla scelta e scouting degli artisti giovani allo spronare quelli di lungo corso, dal lavoro di previsualizzazione a quello di indirizzo stilistico di una serie. Arriva addirittura a fare promozione e spronare la discussione sulla sua pagina facebook, curando il rapporto diretto coi lettori. Questo è il lavoro che compiono gli editor sia in Francia che in America (forse non così meticoloso come quello di Recchioni), che purtroppo in Italia è sempre stato assente e che in alcune realtà editoriali importanti continua ad essere assente.
Graphic Novel
È infatti percepibile a tutti gli addetti ai lavori presenti quest'anno la scarsità di contenuti e nuove uscite veramente interessanti di quelle che chiameremo qui (e spero mai più) graphic novel. Il 2013 era stato un anno frizzante e pieno di titoli meritevoli della spesa che diciamolo, non è poi così contenuta, soprattutto per chi non applica il glorioso "sconto fiera" (lo so, la narrativa è altrettanto costosa. Beh secondo me sono troppo costose entrambi e da impiegato in questo settore non avrei nessun interesse a dirlo, ma è quello che penso). Quest'anno per dirla in parole povere di "ciccia" ce n'era poca. I grossi nomi di questo settore Bao, Lizard, Coconino, Re Noir e Tunuè, salvo qualche eccezione soprattutto tra i titoli d'importazione, non ci hanno regalato dei capolavori del firmamento a fumetti.La causa è da ritrovarsi nel discorso fatto poco sopra, il lavoro di editing e di selezione ha delle maglie troppo larghe e si finisce per mettere sullo scaffale dei volumi "d'annata" nel senso che vengono realizzati in poco meno di un anno (quando va bene) in una situazione di scacco dove, l'editore a fronte di un compenso offerto veramente modesto non si può permettere di chiedere di più all'autore e deve accontentarsi di quello che gli viene presentato e l'autore, sempre a fronte di quella modesta cifra (che è un anticipo sulla percentuale, va da se che se il libro sfonda ci si arricchisce in due) deve fare fronte alla propria sussistenza e lavorare in proporzione, quindi sbrigarsi e produrre tanto. Una situazione davvero sconfortante per i giovani autori che vengono dati in pasto al mercato anno dopo anno con opere di scarso valore e che ammaliati dalla pillola di successo delle fiere e delle sessioni di dediche, non hanno il tempo di crescere artisticamente, di imparare, di confrontarsi a muso duro con il proprio editor ma soprattutto, passando così tanto tempo a "fare" non hanno il tempo di "vivere" ed accumulare un bagaglio di esperienze da riversare nella propria opera o nel punto di vista da cui scrivere una fiction. Il lato positivo è che la presa di coscienza che le giovani realtà editoriali siano diventate una concorrenza ostica, è arrivata o sta per arrivare, sono quindi abbastanza sicuro che il futuro ci riserva miglioramenti.
A proposito di ostica concorrenza, una piccola oasi di felicità (per me lettore) è rappresentata dalla GRRRzetic Edizioni l’etichetta sotto cui si sono raccolti i Superamici ( ora Fratelli del Cielo) e che continua a lanciare nuovi talenti come Niccolò Pellizzon con lo splendido Lezioni di Anatomia di qualche anno fa o Spugna, quest'anno, con l’avventuroso Una Brutta Storia. Un editore così underground che fa il giro e diventa pop. La freschezza e la vitalità di cui il fumetto avrebbe bisogno uniti ad una cura editoriale d’eccellenza.
Satira
Unica nota negativa è la constatazione della definitiva morte editoriale della satira. Con la scomparsa di Mamma! In zona self area e l’intellettualmente giusta inesistenza di prodotti nati già morti come i vari il Male, con Makkox che si dedica interamente alla tv e artisti come Mauro Biani “relegati” ai quotidiani, non rimane nessuno a coprire questo settore del fumetto che in epoca storica è stato il nostro cavallo di battaglia.
Insomma, il fumetto italiano è in pieno fermento, non c’è momento migliore in cui lavorare, produrre e proporre nuove iniziative. Come autore sono elettrizzato a quest’idea e come lettore lo sono ancora di più perché ogni giorno è quello buono per aprire internet o andare in libreria e scoprire un orizzonte pieno di nuovi contenuti che mi ricordi che il nostro fumetto è uno dei migliori al mondo.