Le 7 Meraviglie, la recensione
Tragedie e passioni delle vicende umane si intrecciano alle storie delle 7 meraviglie del mondo antico in un suggestivo affresco tra storia e leggenda
Entrambe le storie presentate, seppur diverse sotto vari aspetti, presentano dei temi ricorrenti che, è lecito presumere, rimarranno costanti anche nei futuri capitoli dell’opera: la “Meraviglia” in questione fa da cornice, da sottofondo o da pretesto della storia in questione, ma la vicenda che viene narrata è incentrata su uno o più protagonisti i cui destini personali si intrecciano con quelli del monumento. È inoltre presente una forte componente storica: i riferimenti alle vicende storiche reali sono molteplici sia nella trama che nelle accuratissime tavole, al punto che in certi casi è lecito pensare ai racconti che ruotano attorno alle Meraviglie come dei plausibilissimi “what if…” perfettamente integrabili nel contesto storico antico a cui appartengono. Lo stesso vale anche per le atmosfere e i dialoghi, che riecheggiano quelli delle tragedie classiche. Graficamente, il tratto dei due disegnatori coinvolti, pur distinguendosi debitamente nel descrivere scenari e culture assai diversi come quelli greci e quelli babilonesi, conserva una continuità che accomuna entrambe le storie: illustrazioni di stampo classico, tratto dettagliato e realistico, colori soffusi e scenari imponenti e suggestivi, adatti al taglio e al tema dell’opera.
Le due storie si distinguono anche nello stile e nelle atmosfere che seguono lo sviluppo degli eventi: le passioni crude, dirette e intense delle vicende dei giochi olimpici grechi cedono il passo a intrighi, complotti ed emozioni forse altrettanto intense, ma più sfumate e nascoste dietro i veli esotici del cerimoniale e degli intrighi di corte, cosa che fa ben sperare per i volumi futuri, auspicando che questa differenziazione culturale e tematica possa caratterizzare anche gli episodi futuri della serie.
Resta qualche dubbio su una potenziale ed eccessiva componente monotematica di questo messaggio portante: almeno a giudicare dalle due storie esplorate, questo tema promette di essere un caposaldo ineludibile anche dei racconti futuri, cosa che da un lato affascina, essendo un tema potente e avvincente, ma dall’altro potrebbe instaurare una certa ripetitività, specialmente quando ci si addentrerà nei capitoli successivi, in quanto le storie che si snodano attorno alle meraviglie sembrano lasciare ben poco spazio a potenziali variazioni sul tema introducendo momenti più leggeri o percorsi di lettura alternativi. Rischio che forse potrà essere ovviato sfruttando la sopracitata varietà delle culture e dei temi ancora da coinvolgere, che potrebbero bastare a variare gli schemi dei capitoli futuri quanto basta da evitare un’eccessiva sensazione di déja vu. In conclusione, per un giudizio finale sulle 7 Meraviglie sarà necessario attendere di conoscere l’opera completa, ma questo primo volume si distingue come un esordio potente, intenso e affascinante.