Il nuovo Kriminal: intervista a Casali, Catacchio e Camuncoli
Ecco a voi la lunga e piacevole chiacchierata con Matteo Casali, Onofrio Catacchio e Giuseppe Camuncoli sul rilancio di Kriminal
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Delle varie interviste realizzate all'ultima Lucca Comics & Games, quella con il team “kreativo” è stata senza dubbio la più agevole da un punto di vista logistico. Seduti attorno a un tavolino di un bar, sorseggiando chi un caffè, una bibita o un calice di vino, si è discusso amabilmente, come promesso a voi lettori, con tre nostri nomi di livello internazionale, impegnati sul nuovo ambizioso progetto di Mondadori Comics, rilanciare un'icona e un patrimonio del fumetto italiano targato anni '60: Kriminal.
[caption id="attachment_38488" align="alignleft" width="230"] Kriminal albo zero: edizione Lucca 2014[/caption]
Grazie ragazzi per la grande disponibilità concessaci. Il progetto a cui state lavorando, sarete d'accordo, ha una portata epocale. Com'è nato?
Matteo: Partiamo dalla fine. Io e Onofrio siamo stati contattati poco prima dell'estate, poi altri disegnatori, di cui non possiamo ancora rivelare i nomi, sono stati riuniti più tardi, per mettersi sul lavoro che noi abbiamo messo in piedi. Cammo ha avuto contatti precedenti, è stato il primo a essere coinvolto e questo risale a molto prima del nostro ingaggio e ha a che fare con i rapporti con Max Bunker. Nessuno mai era riuscito, secondo una leggenda metropolitana, che io sappia, a ottenere il benestare per un reboot, un rilancio, chiamalo come vuoi, del suo Kriminal. Ma era una cosa che girava nell'aria; erano dieci anni almeno che si diceva: “dobbiamo fare Kriminal, dobbiamo farlo!”, perché il personaggio ovviamente è uno spettacolo, che conoscono tutti, che chi più chi meno ha letto, ed era soprattutto una cosa che volevamo fare. Perché la Vertigo riesce a prendere dei personaggi decisamente più bislacchi di Kriminal e riesce a fare cose bellissime e in Italia non riusciamo a fare una cosa del genere con un personaggio di una tale forza tale? Questo era l'intento di Mondadori e di Cammo, che ne sa più di me e può raccontarti meglio.Onofrio: Noi abbiamo ripreso il filo delle trame dove erano finite con le storie di Secchi. È letteralmente in continuity. La sparizione del personaggio dalle edicole, durata tutti questi anni, noi l'andremo a recuperare e ricostruire, naturalmente con scenari mutati. Torna in scena Logan, i tempi sono cambiati ma è sempre lui, quello che hanno conosciuto i nostri genitori, per capirci. Raccontiamo l'evoluzione di tutti i personaggi che gli hanno fatto da contorno all'epoca fino a oggi e ne aggiungiamo di nuovi che inseriremo man mano nella vicenda.
[caption id="attachment_38491" align="alignright" width="233"] Kriminal albo zero[/caption]
Che taglio avevate pensato per l'occasione, una collana seriale come fu l'originale o una formula più moderna come i cicli brevi o delle graphic novel?
Onofrio: Torniamo in edicola con un formato diverso rispetto quello di allora, più contemporaneo. Prima di tutto i colori, ma non solo. Per questo primo assaggio di sedici pagine e per alcuni numeri della serie abbiamo realizzato una lavorazione all'americana, per matite, inchiostro e colore appunto. Ci sarà una novità anche nelle dimensioni, il formato sarà quello di Hammer [18 x 23,5 cm, 110 pagine circa] per capirci, molto flessibile, pensato per opportunità sia per il mercato francese che per quello americano.
Matteo: Al momento è ancora presto per parlare di “collana seriale” o “cicli brevi”. Diciamo che noi stiamo lavorando a una “prima stagione” che abbia un suo senso compiuto. Il resto lo si vedrà.
Avete parlato di una ripartenza che terrà conto del vuoto lasciato da Kriminal in tutti questi anni, come coprirete il buco?
[caption id="attachment_38493" align="alignleft" width="233"] Kriminal albo zero[/caption]
Matteo: Non è una priorità. Verrà comunque naturale, ovviamente. Se parlassimo di coprire il buco, non dico che anticiperemmo delle cose, perché la stagione in sé è già scritta, non interamente sceneggiate però è già scritta, ma c'è un impegno continu nella ricerca della qualità, in ogni momento, fino all'ultima battuta, all'ultimo respiro. Riempire il vuoto del passato non è una nostra priorità. È chiaro, saremo rispettosi di quello che è stato fatto, sì. Ci occuperemo e parleremo di tutto? No. Ci interessa raccontare delle storie nuove che siano interessanti per il pubblico di oggi, usando un personaggio che siamo convinti possa essere interessante per il pubblico di oggi. Questo è assolutamente un punto fermo.
Onofrio: Non facciamo un'operazione nostalgia. Non andiamo a tappare tutte le falle che ci sono. Però, letteralmente i trent'anni di assenza noi non li copriamo, ma li giustifichiamo.
Giuseppe: E andiamo avanti. Se vogliamo fare un esempio che centra nulla, Rocky Balboa di Sylvester Stallone è un riprendere il personaggio dopo gli eventi infausti di Rocky 5, ma non ha raccontato tutto quello che è successo dall'ultimo film a quello nuovo, è in continuity, nel contempo sono successe delle cose, alcune sono accennate, altre sono raccontate molto bene e il resto sta anche allo spettatore. Non dimentichiamoci che Mondadori ci ha contattato finora per fare una stagione. Sarà la stagione 1. Ovviamente se le cose vanno bene, si va avanti.
[caption id="attachment_38495" align="alignright" width="300"] "Il Klan"[/caption]
Come lavorate alle storie e soggetti, collaborazione totale o compiti separati?
Onofrio: Entrambe le cose. Il rimpallo delle idee è fitto e costante in fase progettuale. Aldilà delle competenze specifiche ciascuno di noi ha contribuito alla ideazione della serie. Con Matteo abbiamo buttato giù il plot della serie e le vicende che vi si incrociano. Il lavoro fatto viene passato al pettine stretto da Cammo e Zironi per passare poi al nostro editor Luigi Belmonte e, infine, per il placet finale a Max Bunker. Poi, in fase di produzione ciascuno di noi torna nel suo specifico riguardo a scrittura e disegno. Matteo si occupa della stesura finale, quella che passerà al disegnatore della sceneggiatura. Io, che gioco su più tavoli scrivo in società con Matteo e, per quanto riguarda i disegni, farò lo stesso con Cammo nei numeri che disegneremo.
Matteo: Sarà un modo di lavorare nuovo per tutti, mi sa. Una sfida stimolante, poco ma sicuro.
[caption id="attachment_38497" align="alignleft" width="269"] Il teschio di Kriminal[/caption]
Come sarà il nuovo Kriminal, quanto sarà fedele al personaggio di Bunker e Magnus?
Onofrio: Non vorrei scoprire troppo le carte, diciamo che, per quanto mi riguarda dico che mi piacerebbe restare fedele allo spirito innovativo del personaggio originario di Magnus e Bunker, sebbene in un contesto mutato rispetto a quello in cui veniva pubblicato il Kriminal originario. I tempi sono cambiati, il pubblico è meno suggestionabile da contenuti quali sesso, violenza ed efferatezze che Bunker e Magnus profondevano nelle loro storie. La nostra ambizione è di incontrare un pubblico popolare già ricettivo rispetto a certi contenuti narrativi, visuali e di regia grazie, per esempio, alle serie TV e ai videogame, perché Kriminal, nella nostra versione, è un progetto pronto a espandersi in diversi ambiti mediatici che si muovano a partire dagli stimoli suscitati dal fumetto.
Matteo: Kriminal così come lo abbiamo conosciuto non potrebbe partire oggi, nel mondo complesso e decisamente più esposto a violenza, sesso e chi più ne ha più ne metta. Serve un ripensamento che sappia andare alle radici del personaggio, prenderne la forza dirompente che ha avuto negli anni ’60 e cercare di riproporla in chiave aggiornata.
[caption id="attachment_38499" align="alignright" width="233"] Kriminal albo zero[/caption]
Avrà un nuovo costume ci sembra di vedere da questo numero zero, è corretto?
Giuseppe: Sì, è corretto, c'è un nuovo costume che vediamo nel numero zero, ma non sappiamo (ancora) chi lo indossa. Quindi c'è un nuovo costume (costume?), ma c'è forse anche un nuovo Kriminal? Del resto, abbiamo anche alcune scene ambientate in una giungla asiatica in cui si vede una figura familiare, che i suoi Ragazzi Teschio chiamano Lo-Gun, e che sembra decisamente un Anthony Logan attempato ma ancora in forma. Questi sono i due cardini su cui ruota il nostro racconto, e che speriamo possano coinvolgere fino da questo apripista i lettori nel cercare di intuire che cosa stia accadendo, e che cosa possa accadere nei numeri successivi.
Matteo: [sorride silenzioso e con aria minacciosa]
Vedremo nuovi character, nuove situazioni?
Giuseppe: Assolutamente sì, del resto alcuni, come la figlia dell'ispettore Milton, Sarah, si sono già visti in queste prime 16 pagine. Altri spunteranno qua e là nei numeri successivi. Ma ci saranno anche personaggi chiave del canone kriminale, del resto continuiamo da dove si era fermato Max Bunker, e sarebbe stato un delitto, per citare "Arancia Meccanica", non attingere al ricco, anzi ricchissimo, affresco creato da Magnus & Bunker nella loro saga. Quindi aspettatevi anche dei clamorosi ritorni, escludendo però il buon Patrick Milton che è passato a miglior vita.
Matteo: Ogni personaggio, vecchio o nuovo che sia, giocherà un ruolo nella storia, qualcuno pure da morto.
[caption id="attachment_38501" align="alignleft" width="220"] Onofrio "Katacchio"[/caption]
Cosa ritenete sia ancora accattivante nel terzo millennio della perfida creatura di Max Bunker?
Onofrio: Kriminal è, per definizione, contro tutto e contro tutti. Ora come allora lo è anche nella nostra versione.
Matteo: Logan incarnava (e incarna ancora) un principio di “autodeterminazione” dell’individuo che travalica i concetti stessi di bene e male. Non ho mai percepito Logan come “perfido”, più come un rivoluzionario a tutto tondo, e al contempo “involontario”, capace di sfidare il sistema sociale e quello criminale, senza distinzione.
Quale sarà la cadenza, la periodicità del fumetto?
Giuseppe: Uscirà a maggio 2015. La periodicità non è stata ancora decisa.
Si è parlato di stile americano, visto che è un tipo di fumetto che conoscete bene, ma ci sarà qualcosa che possa intendersi come specificatamente italiano. Ad esempio, che gestione farete delle tavole: libera, con splash-page, ecc...?
Giuseppe: Di comune accordo con Mondadori, si è deciso di abbandonare il classico formato pocket, che ha fatto e continua tuttora a fare la fortuna del nero a fumetti. L'idea è quella di utilizzare il colore, un formato e griglia di pagina che avvicinino di più il prodotto al fumetto americano e francese, così da interessare anche e soprattutto nuovi lettori, più avvezzi a forme di intrattenimento in technicolor. I lettori tradizionali però non temano, abbiamo pensato a tutti: il taglio sarà comunque molto noir, del resto anche la scelta dei disegnatori è stata fatta in base a precisi canoni stilistici, che comprendano una certa drammaticità e una propensione per il nero, e al tempo stesso abbiano una base di realismo che non li discosti più di tanto dalla linea stilistica dettata da Magnus. Al tempo stesso, il taglio sarà comunque molto moderno, veloce, vibrante. Quindi certamente ci saranno, come ci sono nel numero zero che in fondo è il nostro manifesto, splash-page, tavole, vignette al vivo e altro ancora.
[caption id="attachment_38503" align="alignright" width="219"] Matteo "Kasali"[/caption]
Matteo: Mondadori ci è venuta incontro e ora sappiamo che tutto quello di cui la storia avrà bisogno verrà utilizzato. L’evoluzione che il fumetto (mondiale) ha avuto negli ultimi 40 anni, e di cui noi siamo diretta espressione, è stata straordinaria. Diciamo che ne terremo conto.
Su quale risvolto del personaggio avete lavorato di più per aggiornarlo, per renderlo credibile oggi?
Onofrio: Abbiamo cercato di operare su più i fronti prendendo i risvolti noir, eversivi del personaggio mescolandoli a tematiche universali. I personaggi che abbiamo messo in campo appartengono a fasce di età diverse tra loro e ciascuno di essi ha un punto di vista sulle vicende che raccontiamo differente rispetto agli altri. Questa molteplicità di visione della realtà che hanno i personaggi come sceneggiatori ci rende la vita difficile ma arricchisce molto le “voci” narrative.
Noi stessi stiamo lavorando su un protagonista della storia del fumetto italiano interpretandolo secondo chiavi di lettura diverse, che appartengono a ciascuno di noi. Possiamo farlo perché il vecchio Logan come ogni classico, ci offre la possibilità di farlo. Naturalmente tutto sta insieme grazie a una storia che, nei nostri intenti, non perde mai di vista gli aspetti action della narrazione sia in senso spettacolare che in termini emotivi. Insomma, abituatevi alle meraviglie!Matteo: Esatto. E le meraviglie non riguardano solo il “vecchio Logan”. Ma dire di più vorrebbe dire rovinare la sorpresa.
C'è un elemento secondo voi, che possa ritenersi positivo in Kriminal, che lo discrimini da un brutale assassino?
[caption id="attachment_38505" align="alignleft" width="219"] Giuseppe "Kamuncoli"[/caption]
Giuseppe: La totale e assoluta assenza di ipocrisia. Kriminal agisce, ha sempre agito fin dalla sue genesi, solamente in base alla sua volontà, che la maggior parte delle volte coincide con azioni delittuose, o criminali, e che sono ovviamente da condannare. Ma al tempo stesso, non è Hannibal Lecter: non uccide per ossessione o per il semplice piacere di farlo, lo fa quando lo ritiene necessario, o ineluttabile, al fine di raggiungere i suoi obiettivi. Ma sempre al di fuori di quegli schemi, di quelle maschere, che formano e condizionano la società civile, tanto negli anni '60 quanto ai giorni nostri. Del resto, è sempre stato capace di gesti buoni, anche eroici, come salvare il piccolo Perry dalle macchinazioni abiette della madre e del patrigno, e questo elemento è anche alla base del personaggio che abbiamo rimesso in pista nelle pagine di "Un Buon Inizio". Kriminal non ha paura di scagliarsi contro l'ordine costituito se questo risulta un ostacolo ai suoi piani, e a volte quegli stessi benpensanti che lui colpisce sono poi in realtà aguzzini anche peggiori dei criminali come lui: spietati collezionisti, biechi dirigenti di azienda che si arricchiscono sulla pelle e sulle vite dei loro dipendenti, nobili nostalgici con un passato non proprio encomiabile e in grado delle peggiori nefandezze. Insomma, spesso i suoi avversari sono talmente abietti che fanno passare in secondo piano i misfatti del nostro Logan. Nella nuova serie, tutto questo verrà però rimesso completamente in gioco. Nel nuovo millennio, tutto è più indistinto e sfocato, ed è ancora più difficile che ai tempi gloriosi di Magnus e Bunker capire da che parte stare. Magari toccherà decidere di stare da entrambe, o da tutte, le parti.
Matteo: Quello che cercheremo di dare al lettore sarà una nuova incarnazione di un personaggio che ha rappresentato e rappresenta un unicum narrativo nella storia del fumetto italiano. Non importa chi tu abbia di fronte: se agisci al di fuori di regole predeterminate, quelle del mondo “normale” così come le leggi criminali, allora sei Kriminal. Che poi, se ci pensi, è anche il motto di questa nostra nuova serie…