Ghosted Vol. 1-2, la recensione
Abbiamo recensito i primi due volumi di Ghosted, serie scritta da Joshua Williamson e disegnata da Goran Suzuka e Davide Gianfelice, edita da saldaPress
Nel caso di Ghosted, fumetto pubblicato dalla sotto-etichetta Skybound della Image Comics, e portato in Italia da saldaPress, ci troviamo di fronte a uno di quei rari casi nei quali, al giorno d'oggi, un fumetto horror può ancora risultare fortemente appetibile, grazie al taglio innovativo con il quale questa serie è stata immaginata e strutturata.
Joshua Williamson, creatore e sceneggiatore della serie, riesce nell'intento di fondere assieme horror a forti tinte splatter con il più genuino genere action/crime visto in pellicole come Ocean's Eleven e Ocean's Twelve di Steven Soderbergh: abbiamo una squadra di eterogenei talenti, guidata da un leader carismatico, il quale deve organizzare un furto assolutamente unico e particolare. Nel secondo volume, invece, le tematiche cambiano ulteriormente, e dall'action si passa al più antico genere del racconto d'avventura, con forti contaminazioni mistery. Il modo con il quale Williamson organizza la sua narrazione risente fortemente di una certa influenza televisiva più che cinematografica: la storia, infatti, è organizzata a "stagioni" con un nesso di continuità fra loro. Lo sceneggiatore riesce a imbastire una trama abbastanza avvincente raccontata con verve ironica, che rende la lettura sostanzialmente piacevole e veloce.
Ne I Libri dei Morti, secondo volume di Ghosted, troviamo alla parte grafica il nostro connazionale Davide Gianfelice (Orfani), il quale realizza una storia dal taglio grafico più dinamico e moderno rispetto alla precedente: anche qui, la scelta dell'artista risulta assolutamente calzante, poiché ci verrà narrata una storia assai più su larga scala, se confrontata con il primo capitolo.
La colorazione è un aspetto vitale per una serie i cui toni cromatici devono riflettere empaticamente le emozioni da trasmettere al lettore: si deve dunque elogiare il lavoro del colorista Miroslav Mrva che riesce a conferire a entrambi i volumi grande carica (e credibilità) visiva.
Sempre sotto l'aspetto grafico, non si può non esaltare il lavoro di Matteo Scalera (Dead Body Road) come copertinista ufficiale della serie: le cover di Ghosted (racchiuse in toto nei due volumi) sono davvero eccezionali, un vero spettacolo per gli occhi.
In conclusione, Ghosted è un fumetto horror con contaminazioni di altri generi che risulta una lettura di buon intrattenimento, specie per gli amanti del genere. Senza infamia, né particolari lodi, questa è una serie sincera che dà al lettore ciò che questi probabilmente cerca nel momento dell'acquisto: una storia originale, divertente e rispettosa di un genere che ha una grande tradizione su più medium.