Lucca 2014: Showcase con Boichi

Mujik Park, in arte Boichi, ha deliziato la platea di Lucca, accorsa in massa sabato 1 novembre, per vedere il maestro all'opera

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Lucca 2014: showcase con BoichiMujik Park, in arte Boichi, ha deliziato la platea di Lucca Comics accorsa in massa sabato 1 novembre, per vedere il maestro all'opera. Per chi non lo conoscesse o si fosse perso l'interessante confronto del panel Bad Boys, è uno degli autori coreani più conosciuti al mondo, famoso soprattutto per il suo stile e la personalità con cui ritrae irresistibili corpi femminili. Laureato in fisica e trasferitosi per motivi di lavoro in Giappone, ha mostrato oltre alla sua arte una simpatia davvero coinvolgente nel rispondere alla varie domande dal pubblico:

Amo talmente il fumetto che ogni sua fase mi entusiasma, ma quella più bella è quando arriva il bonifico [ride]. Scherzo. Mi diverto molto a fare fumetti.

Nello showcase a lui dedicato ha raffigurato Jirou e la conturbante Nami, i due protagonisti della sua nuova serie presentata in anteprima alla fiera toscana, Wallman. Pubblicata su Grand Jump da Shueisha in territorio nipponico e da J-POP in Italia, è incentrato su alcuni killer che vengono coinvolti da un progetto governativo segreto. Vi riappariranno personaggi di Sun-Ken Rock (suo precedente successo), ha spiegato Boichi, perché i due manhwa sono collegati.

Lucca 2014: showcase con BoichiVincitore qualche anno fa del Gran Guinigi con la storia breve Hotel (Panini Comics, 2011), inviò suoi disegni a Lucca per l'occasione con un inusuale omaggio, che raffigurava un piccolo robot sopra il sedere di una donna:

Il robottino è il mio avatar, amo la fantascienza e il mio sogno è quello di diventare un robot.

Ha ammesso candidamente. Ma chi sono gli artisti che considera i suoi maestri?

Masakazu Katsura su tutti. Da lui ho imparato tutto sulle donne [ride]. Ma non posso dimenticare Shiro Masamune e la sua Appleseed e Robot King (un anime coreano) per quanto riguarda la fantascienza. Tra gli occidentali, senza dubbio, Moebius.

Una fonte preferenziale di ispirazione, abbiamo saputo essere il cinema:

Amo molto il cinema, prima di una mia opera compro sempre film sul genere che voglio realizzare e mi documento molto in questo modo. Per Sun-Ken Rock per esempio mi sono rivisto soprattutto Il Padrino e A Better Tomorrow. Per Wallman, i vari 007 e il meglio di Takeshi Kitano. Per la fantascienza i miei punti fermi sono Star Wars, Incontri ravvicinati del Terzo Tipo e La Guerra del Fuoco.

Lucca 2014: showcase con BoichiAbbiamo chiesto al mangaka se per il suo lavoro gli sia stata utile la laurea in fisica:

La fisica mi serve per le mie storie di fantascienza, per cercare di essere più realistico e credibile. Poi la uso per dosare e calibrare il materiale che uso per disegnare.

Cosa ne pensa dei videogiochi, le piacciono?

Moltissimo e per impedire che mi distolgano dal mio lavoro seguo le tre regole del bravo fumettista [ride]:
Non bere
Non fumare
Non giocare ai videogiochi

In Corea sta esplodendo un fenomeno tutto locale, quello dei fumetti fruibili su cellulare, concepiti proprio per questo media. Cosa ne pensa?

Io sono favorevole, i fumetti devono espandersi su qualunque tecnologia, compreso gli smartwatch. Troppo piccoli? Non conta la superficie del fumetto, ma il suo contenuto.

Lucca 2014: showcase con BoichiE per quanto riguarda la tecnologia da utilizzare per creare fumetti?

Disegno tutto a mano ma uso le tavolette grafiche per completare la pagina, solitamente per applicare i retini e realizzare gli sfondi.

Qualcuno del pubblico gli chiede cosa ne pensa degli editor e se ha un buon rapporto con loro.

Gli editor... [alza la testa per scrutare tra il pubblico e notando i propri editor]. I miei editor... sono persone eccezionali [ride]. Mi sento un po' schiavo degli editor, in questi giorni ho solo lavorato e non mi sono goduto per nulla Lucca Comics, la prossima volta verrò senza di loro per apprezzarla come un turista e mangiare il mio piatto preferito, la bistecca alla fiorentina.

La simpatia che trasmette è contagiosa e si riflette nella luce delle sue tavole. Boichi che si prende molto in giro, sul punto di concludere la propria dimostrazione, si interrompe e annuncia sonoramente:

Attenti ora sto per disegnare la parte più difficile e fondamentale del soggetto: ... [Quindi una volta terminata l'operazione, tira un profondo sospiro di sollievo e soddisfato ripone il pennino] … le mutandine! [ride]

Lucca 2014: showcase con Boichi

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