Lucca 2014: BadComics.it intervista Silver
A Lucca Comics abbiamo incontrato Silver, per una lunga chiacchierata su Lupo Alberto e sul mondo del fumetto...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Buongiorno Silver e benvenuto su BadComics.it...
Sono io Silver, vero?Credo proprio di sì. Sappiamo che tra qualche giorno imprimerai un'impronta su questa Walk of Fame dedicata ai fumettisti che sarà inaugurata a Lucca...
Sì, mi hanno detto che devo fare questa cosa, quello che rimane ancora da stabilire è con quale parte del corpo, questo è ancora da stabilire. Comunque sì, è lacrima volta che faccio una cosa del genere (in questa vita, almeno). Sono molto divertito perché non è una cosa da prendere sul serio, ovviamente è una sorta di provocazione, un divertissement.Non pensi che possa essere un riconoscimento per i fumetti, creando un corrispettivo della Walk of Fame hollywoodiana?
Sì, infatti in questo senso dico che mi sembra una cosa molto ironica. A Hollywood si prendono molto sul serio quando fanno queste cose, noi spero che ci prenderemo un po' più in giro, che saremo più autoironici.
Quali sono gli autori che ti hanno ispirato di più all'inizio della carriera, oltre al prevedibile Bonvi?
In realtà del "prevedibile" Bonvi credo che dal punto di vista grafico mi sia rimasto pochissimo, ma lo dico con tutto l'affetto e il rispetto per lui. Bonvi mi ha insegnato altre cose, per il disegno mi sono sempre ispirato agli autori americani con questo segno più sintetico; parlo di Schultz ovviamente e di tutti gli autori di strisce, George Harriman di Crazy Kat e credo che mi sia rimasto molto anche del Pogo di Walt Kelly. Questi sono i miei principali punti di riferimento, oltre all'innamoramento che ho avuto da ragazzino per Jacovitti; sono loro che mi hanno ispirato e non ho mai negato che Lupo Alberto sia un discendente diretto di Wile E. Coyote, quella è stata la mia formazione, il mio bagaglio artistico.
Come vedi le diverse sfaccettature che Lupo Alberto ha adottato nel tempo? È nato come strisce, che poi si sono evolute in tavole, in storie inizialmente più leggere e col tempo diventate anche stilisticamente più ricercate, le strisce di attualità su "Sorrisi & Canzoni", per arrivare poi ad un volume dedicato a Lupo Alberto nei panni del Correggio...
Credi che una di queste identità sia quella principale e le altre diramazioni?Bè, ci sono lavori che si fanno per pagare le bollette, altri che sono sperimentazioni. Alcune di queste sono delle concessioni, degli atti di fiducia verso alcuni collaboratori che prendono il personaggio e lo reinterpretano a modo loro, scrivendo e disegnando delle storie bellissime. Queste possono essere considerate qualcosa di diverso rispetto alla traccia classica di Lupo Alberto, però sono molto interessanti per me perché mi permettono di vedere il mio personaggio dal di fuori; parlo di Bruno Cannucciari, Piero Lusso che scrive delle storie straordinarie (quando è ispirato, perché lui è "molto artista", diciamo). Io mi sono sempre sentito una sorta di Mangiafuoco, con questo teatrino di marionette che sono un po' la mia compagnia teatrale a cui faccio interpretare ogni volta gli stessi ruoli ma con sfumature diverse; perciò si possono e si devono avventurare fino ai loro limiti, per questo a volte provano a fare la commedia brillante, altre volte più drammatiche, o più impegnative dal punto di vista dei contenuti. Anche delle storie in costume, che mi piacevano molto da ragazzino, per quelle poche nozioni che ho; anche l'Orlando Furioso o la Divina Commedia sono entrate a far parte delle storie disneyane, sono quei lavori che possono accendere l'interesse verso determinate opere. Io mi sono letto ad esempio l'edizione integrale del Don Chisciotte proprio pensando alla versione che ne avevo letto su "Topolino"; sono delle operazioni stimolanti che possono apparire stupide, se immaginiamo cosa poteva pensare 30 anni fa un insegnante di un ragazzo che gli diceva "Ho letto il Paperin Furioso", ti cacciava a casa consigliandoti invece di studiare. Invece queste storie sono molto importanti, anche perché si sono raffinate le tecniche di narrazione, si sta molto più attenti alla fedeltà all'opera originale. A me piace applicare i miei personaggi alle varie opere e ai contenuti che mi interessano, siano essi leggeri oppure no.
Ci sono delle opere su cui ti piacerebbe lavorare, o delle biografie simili a quella del Correggio?
Ecco, quella è stata una storia che ho realizzato con Bruno Cannucciari e con Piero Lusso, io ho scritto il soggetto e fatto le ricerche, ed è una delle cose di cui vado maggiormente fiero, perché è venuta veramente bene, sia da un punto di vista dell'ambientazione storica e tutti i riferimenti che abbiamo inventato noi, al Pasquino, alla peste...
So che oggi può sembrare opportunista, ma mi sono talmente divertito che subito dopo mi è venuto in mente di interpretare con Lupo Alberto la figura di Leopardi, perché come tutti i personaggi che si studiano a scuola è accompagnato da quest'aura di polvere, per chi ne ha letto pochissimo come me; invece approfondendo viene subito fuori che Leopardi era un ragazzo molto moderno, con i problemi e i conflitti interiori che sono propri della gioventù di tutti i tempi, non soltanto di allora. Sono andato a Recanati e mi sono messo in contatto con la Fondazione Leopardi per cercare di realizzare questo progetto, dato che l'albo del Correggio era stato promosso proprio dalla Fondazione del Correggio; poi ne ho parlato con Piero Lusso, la cosa sembrava interessante, ma adesso c'è il film di Martone, perciò adesso aspetteremo un po', se no sembra che vogliamo seguirlo a ruota.In sempre più contesti fumettistici (un esempio è il nuovo corso Disney dopo la collaborazione con Panini) sta prendendo piede il volume di lusso, un prodotto artistico con una confezione destinata alle librerie e ai collezionisti. Pensando ancora al Correggio e alle raccolte di storie di Lupo Alberto che continuano a uscire, pensi che questa potrebbe essere una nuova natura per Lupo Alberto per fare fronte alla crisi delle edicole? Pubblicazioni meno frequenti ma più ricercate?
Una serie di volumi con le vite degli artisti del passato è qualcosa che si può immaginare, ma che non è ancora stata ben valutata, però è chiaro che il mercato è cambiato, è in continua evoluzione, perciò non si può più pensare a sfruttare come unico canale l'edicola, anzi ormai il fumetto in edicola è sempre più penalizzante. La possibilità che offre la Rete di mostrare al pubblico un prodotto e cercare di capire come verrebbe accolto è ormai una scelta obbligata, è proprio qui che ci stiamo indirizzando, oltre a cercare di raccogliere in volumi di prestigio tutte quante le storie che per Lupo Alberto hanno rappresentato dei momenti importanti: oltre al Correggio, c'è la Saga dei Mackenzie, c'è Il Tesoro dei Mackenzie disegnato da Cavazzano, ecc.
Per forza di cose andremo in quella direzione e dovremo anche cambiare i rapporti coi collaboratori, perché saremo costretti ad assumerci dei rischi insieme, in generale funzionerà sempre meno col collaboratore che disegna tot tavole che vengono pagate alla consegna, perché quando ti servi di un canale che non ha delle certezze anche tu come autore ti devi un po' assumere il rischio che se vendi 100 copie ti becchi la percentuale assieme a chi ha scritto la sceneggiatura, se ne vendi 1.000 tanto meglio, se ne vendi 100.000 ancora meglio.Quindi pensi anche di intraprendere la strada del crowdfunding?
È chiaro che il meccanismo sarà un po' quello, ti mostro delle parti del fumetto, ti mostro un incipit e poi vediamo che interesse suscita, quante prenotazioni abbiamo; è chiaro che non si stamperanno il numero esatto di copie, ma un numero maggiore da poter presentare anche alle convention e in altri canali, comunque cercando di capire in anticipo con questo termometro le potenzialità di vendita.
Sul crowdfunding io però sono ancora abbastanza scettico che queste iniziative possano ospitare delle figure professionali; ho un amico che lo sta facendo, ho seguito questo film di Dylan Dog e anche altri settori, però al momento stentano. Secondo me servono più per un aspetto di marketing, che già il fatto di annunciare che si sta facendo una raccolta fondi per realizzare una certa opera è già qualcosa che si diffonde, se ne parla e crea interesse. È un sistema che può funzionare, ma quando queste iniziative si moltiplicheranno e ce ne saranno troppe, si appiatterà di nuovo il tutto.Quando parli di offrire delle anteprime su Internet per poi vedere cosa offrire sul mercato cartaceo, parli di anteprime/bozzetti, o anche proporre strisce/vignette inedite, in modo simile a come sono esplosi fenomeni del web quali Zerocalcare, Sacro/Profano?
Sì, magari anche questo, magari anche su altri prodotti, io ho sempre esortato i miei collaboratori a propormi delle cose, a creare storie assolutamente originali, con personaggi diversi da quelli della Fattoria Mackenzie. Penso che ciò che cattura l'attenzione del potenziale lettore sia l'incipit; quando entro in libreria, per scegliere un libro vado subito a vedere come comincia. Il bellissimo Se una Notte d'Inverno un Viaggiatore di Italo Calvino è un libro bellissimo fatto tutto sugli incipit, e sono tutti incipit che ti catturano e vorresti leggere il seguito. Credo che il sistema di creare le prime tavole e creare una grande curiosità per vedere se sia il caso di andare avanti possa essere molto efficace; magari se si crea un bellissimo incipit che non frega niente a nessuno ci rimane comunque l'incipit, poi c'è la possibilità di creare un Se una Notte d'Inverno un Viaggiatore a fumetti, che non sarebbe male.
Parlando delle nuove storie di Lupo Alberto scritte da altri autori hai detto che questi fanno reinterpretazioni del tuo personaggio; visto che sono sempre più frequenti gli omaggi che si fanno a vicenda, come gli albi di Rat-Man o A Panda Piace fatti da altri autori, pensi che sarebbe fattibile un albo simile di Lupo Alberto? CI sono dei nomi che ti piacerebbe vedere cosa sarebbero in grado di combinare con Lupo Alberto?
È una questione delicata: se dici no passi per il borioso superbo che dice "non mi frega niente, non m'interessa", ma non è assolutamente vero, ho la massima stima e il rispetto per i miei colleghi. Però non credo molto a queste operazioni, penso che il fan che ti segue da tanti anni possa essere infastidito dal vedere il tuo personaggio, che poi è anche il "suo" personaggio, un po' maltrattato, interpretato in modo così diverso dall'originale. Può essere una curiosità per collezionisti, un esercizio di stile, ma che possa essere un prodotto vendibile lo trovo più improbabile, perché viene fuori questo melting pop... Mi vengono in mente alcuni apprezzamenti che vengono fuori per la storia di Cavazzano e ci sono molti lettori che hanno detto "Ma cos'è questo Lupo Alberto che non sembra più lui?", anche se è bellissimo, sono stato io a pregare in ginocchio Giorgio di tre questa cosa, quindi ci credo ancora moltissimo. Però quando vedi una cosa che ami trattata così... può essere un prodotto per il gourmet del fumetto, che riconosce "Ecco, questo qui è Ortolani, quest'altro è Camuncoli, ecc." però per il lettore standard, quello che costituisce l'ossatura del tuo pubblico, penso che possa anche essere fastidioso. Non credo molto in queste cose solo per creare l'evento.