NYCC, Marvel: nuovi dettagli sull'evento cosmico Black Vortex
NYCC: la Marvel scende nei particolari in merito a Black Vortex, crossover tra X-Men e Guardiani della Galassia
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Si tratta di un evento decisamente diverso dagli ultimi crossover di impianto cosmico che la Casa delle Idee ci ha proposto. Diversi pianeti della Galassia saranno coinvolti, non le grandi potenze spaziali a cui siamo abituati ma nuove razze aliene create appositamente. Humphries assicura che verranno piantati molti semi nelle serie degli X-Men e in quella dei Guardiani per preparare il terreno a un evento di tale portata: il Black Vortex è un oggetto che può trasformare un essere in uno dei più potenti dell'intera Galassia e andrà gestito narrativamente con prudenza e saggezza, non semplicemente lanciato sulla scena come se nulla fosse.
Ecco perché è così importante che tra i co-autori ci siano Brian Bendis, Kelly Sue DeConnick e Gerry Duggan, che hanno contribuito a rendere plausibile e strutturata un'idea di base che gravitava nel backstage della Marvel da parecchio tempo. Mike Marts ha raccontato come i singoli sceneggiatori si siano appassionati pian piano a questo progetto, aggiungendo parti di storia, pensando a quali personaggi sarebbe stato divertente coinvolgere e in che modo. Tutto quanto lo staff creativo crede moltissimo in Black Vortex e l'ansia di contribuire da parte di scrittori così apprezzati non può che essere buon segno. La storia sarà narrata per capitoli, circa dieci o dodici, di varia lunghezza e centralità negli equilibri degli eventi.
Con così tante testate diverse, una delle ragioni di interesse per i lettori e di gioia per gli sceneggiatori è stata la possibilità di far interagire personaggi molto diversi tra loro e creare rapporti interpersonali tra eroi incredibilmente distanti: ad esempio vedremo instaurarsi una strana amicizia e rivalità tra Ororo Munroe, meglio nota come Tempesta, e Gamora. Date le premesse, ci sono buone possibilità che questo evento sia autoconclusivo, una storia compiuta, con un capo e una coda. Lo speriamo davvero, per i nomi coinvolti e per il desiderio di vedere invertita la pericolosa tendenza dei crossover Marvel a concatenarsi senza fine, perdendo per strada coerenza e coesione.