NYCC, Dark Horse: Mike Mignola e il suo Frankenstein Underground
A New York, Mike Mignola ha parlato della genesi di Frankenstein Underground, la sua miniserie dedicata al mostro più famoso di ogni epoca
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Tutto è nato dalle storie di House of the Living Dead, in cui il Detective Infernale incontra personali versioni di Mignola di una serie di mostri classici, dall'Uomo Lupo a Dracula. Ma, se il vampiro che vediamo in quel fumetto e il licantropo che vi compare non sono che omaggi degli effettivi personaggi letterari, per qualche ragione Frankenstein non poteva che essere quel Frankenstein.
Detto questo, i maggiori debiti creativi di Frankenstein Underground sono probabilmente contratti nei confronti di Boris Karloff e della sua interpretazione nel primo film del 1931 e più ancora del successivo La Moglie di Frankenstein. Senza nessuna particolare ragione, il mostro di Mignola ha finito per assomigliare a quello dell'attore britannico, tanto che l'autore ne sentiva la voce nella testa mentre scriveva i dialoghi. Non molti, a dire il vero, dato che la Creatura, dopo anni e anni passati a vagare in solitudine e sofferenza per il pianeta, non ha granché voglia di parlare con chicchessia. Ad ogni modo, la serie si prefigge il compito, tramite parecchi flashback, di spiegare come il Mostro sia sopravvissuto per quasi centocinquant'anni, fino a rispuntare in Messico nel 1950.
Nel raccontare il suo passato, Mignola non si limiterà a una piccola lezione di storia ma ha tutte le intenzioni di mostrarci particolari di personaggi ben noti ai lettori di Hellboy. Incontreremo insomma volti familiari in anni ormai andati e ne scopriremo particolari inediti. Il teatro principale della storia è il mondo sotterraneo che Frankenstein ha esplorato in questi decenni a cui fa riferimento l'Underground del titolo, in parte ispirata alla Terra Vuota immaginata da Edgar Rice Burroughs nei suoi romanzi ambientati a Pellucidar. Un'idea già presente in altre storie dell'universo di B.R.P.D. che qui viene sfruttata in maniera nuova e, per la prima volta, decisamente approfondita. Si tratta di un ambiente narrativo non inedito ma che ha decisamente molto di nuovo da mostrare e raccontare.