Ms. Marvel: con G. Willow Wilson dietro le quinte di un grande successo
Ecco la nuova scrittrice di X-Men, G. Willow Wilson! Durante l'ultimo NYCC ha parlato della rivelazione Kamala Khan, la Ms. Marvel pakistana
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Poco più di un anno fa Kamala Khan faceva il suo esordio nell'universo Marvel. La Casa delle Idee aveva annunciato un'inedita eroina per il titolo di nuova Ms. Marvel che avrebbe raccolto l'eredità di Carol Danvers, divenuta nel frattempo l'attuale Capitan Marvel.
Nessuno però si aspettava una ragazzina musulmana e mutaforma. La creatura della scrittrice G. Willow Wilson, dell'artista Adrian Alphona e della giovane editor Sana Amanat, contrariamente alle loro stesse aspettative ha riscosso subito un grande entusiasmo, suscitando il favore generale dei lettori, fino a fare recentemente da guest star in Amazing Spider-Man durante l'evento Spider-Verse.
John Weiland per CBR ha incontrato Willow Wilson durante l'ultimo New York Comic Con, dove l'autrice ha parlato della serie a 360 gradi, del motivo del suo successo, della sua protagonista e della titubanza nell'attesa della reazione dell'opinione pubblica. Eccovi il meglio dell'intervista.
Il fumetto è servito a risollevare i comics con protagoniste e tematiche femminili o ha semplicemente beneficiato di una cultura ora più aperta nei loro confronti?
Penso che ciò sia iniziato prima dell'arrivo di Ms. Marvel. Ritengo si debba ringraziare il Carol Corps, il rilancio di Capitan Marvel e l'ottimo lavoro che Kelly Sue DeConnick e il suo team stanno facendo. Anche Gail Simone realizza da tempo diverse cose in quest'ottica e stimola il confronto. E non dimentichiamo gli editor. Devo ammettere che molto di questo slancio e sostegno proviene da loro. Sono gli editor che danno l'ok a questi progetti, così senza la loro approvazione nulla di questo sarebbe potuto avvenire. Quindi penso che sia questa l'origine di questo fermento che sta diventando importante per l'industria del fumetto. Certo, alimentato dai fan, perché chi compra fumetti si sta diversificando, i partecipanti alle convention si stanno diversificando, proprio come possiamo constatare adesso, qui a New York. È davvero lo spirito del tempo. Condividiamo un momento nel quale stiamo coinvolgendo più persone nella discussione, stanno accadendo grandi cose e Ms. Marvel ne fa parte. Delle cose che abbiamo fatto, quella che più mi dà soddisfazione è l'aver smentito molte delle certezze di questo ambiente: i nuovi personaggi non vendono; i personaggi femminili rendono poco; i personaggi minori non hanno mercato... Ciò spalanca la porta, si spera, a più storie che parlino a un'ampia fetta di pubblico.[caption id="attachment_23774" align="alignleft" width="300"] Il cast della serie ritratto da Adrian Alphona[/caption]
Kamala sarà ancora così adorabile nel momento in cui crescerà il suo peso nel più grande Marvel Universe?
Penso che a funzionare sia il fatto che Kamala non sia un personaggio con un retaggio storico, nel senso che è figlia di questo tempo. È una fan come molti dei lettori della sua serie, come me. Questi supereroi sono parte della sua vita. È abituata a vederli ritratti sulla copertina del Time, oppure in volo tra i cieli di Manhattan. Sono i suoi beniamini in senso concreto ma sa ben poco del loro mondo. Non fa parte integrante di quella realtà e ciò rende molto più facile introdurre questo vasto Marvel Universe in maniera naturale perché è qualcosa di insolito anche per lei. Ha le stesse curiosità del lettore. È all'oscuro di tutto, in generale, degli effetti dei suoi poteri e di cosa significhino. Lo scoprirà insieme al lettore.[caption id="attachment_13215" align="alignright" width="197"] Ms. Marvel #3, copertina di Annie Wu[/caption]
La nuova Ms. Marvel è un taglio netto con il passato e la tradizione del personaggio, ma lo spirito positivo del soggetto ha subito fatto breccia tra i Marvel fan, non è vero?
All'inizio, prima del lancio della testata, c'era una certa dose di pessimismo o di presagi negativi sotto un paio di punti di vista. Da una parte c'era chi, politicamente più schierato a destra e non molto favorevole nei confronti dei musulmani, interpretava questo soggetto come la capitolazione da parte dell'America di fronte all'islamismo di matrice socialista, di ampie vedute e senza pregiudizi, sono coloro che stanno rovinando un fumetto dopo l'altro. Sono un po' ovunque e ogni volta che qualcosa cambia, ogni volta che appare un personaggio di colore, omosessuale o fuori dagli schemi dei mainstream, fanno rumore. Sono insopportabili dal mio punto di vista. Sono un piccolo mercato a sé.
Dall'altro lato della medaglia c'era parecchia paura in alcuni degli ambienti della comunità musulmana d'America che temono che ogni volta che si assiste a una rappresentazione positiva di un islamico, tutto finisca prima o poi con un peggioramento della situazione. C'è chi a prescindere dai molti errori o pregi, accetta la storia, la condivide, sorride e non fa parte di quei musulmani americani in continua lotta. Oppure c'è chi, solitamente, reagisce da fondamentalista, da terrorista o qualcos'altro di pericoloso. C'era una certa paura nell'aria, che capivo, perché avevo la stessa sensazione. Seguo Homeland, so come vanno certe cose e sapevo che non c'era nessuna soluzione a quello se non aspettare fino a quando il fumetto fosse uscito e la gente potesse vedere cosa ci fosse realmente in quelle pagine. Sapevo che una volta successo quello, la paura sarebbe volata via. E così è stato.[caption id="attachment_8147" align="alignleft" width="195"] Ms. Marvel #1, variant cover di Art Adams[/caption]
Come hai reagito alla risposta del pubblico?
Io talvolta divento una musulmana molto, molto conservatrice, del tipo: “Perché quella non ha il velo?”. E la risposta è che la maggior parte delle ragazze pakistano-americane non lo indossa. Io appartengo alla minoranza. Un ridotto numero di donne americane porta il foulard, quindi io voglio rappresentare onestamente la realtà di queste ragazzine e non realizzare delle sagome di cartone, dei modelli minoritari, che non hanno mai problemi, tutto va alla grande e la sola differenza è che il loro Natale è diverso dal nostro. Non è ciò che vogliamo con questo fumetto. Non ci sarà mai una serie che piacerà a tutti, ma quello che mi rende molto felice è che Kamala è stata accolta e amata da un gran numero di lettori e ciò mi dice che siamo riusciti a cogliere una nota di autenticità, che abbiamo fatto bene il nostro lavoro e questo ti dà una fantastica emozione.
Fonte: CBR