Avengers: Age of Ultron - Chi è Ultron?
Chi è Ultron, il robot che metterà a soqquadro il mondo dei Vendicatori nel prossimo blockbuster Avengers: Age of Ultron?
Tutti i supercriminali dell’Universo Marvel condividono la fastidiosa e tenace tendenza a tornare in scena nonostante le sconfitte, la prigionia, l’esilio o perfino la morte. Che si tratti di clonazione, sortilegi, evasioni mirabolanti, alter-ego provenienti da dimensioni alternative o viaggi nel tempo, è impossibile tenere il Dottor Destino, Kang, Loki, Magneto, Apocalisse, Sinistro, Goblin e compagni lontani dalle pagine dedicate alle loro nemesi a lungo. Questo vale anche e soprattutto per il robot Ultron, che grazie alla sua natura artificiale è riuscito più e più volte a tornare in azione pur affrontando molte volte la distruzione. Ed essendo metodico, ogni volta ha ribattezzato la sua nuova versione con un modello numerico progressivo, abitudine assai utile per gli amanti della continuity, ma anche vagamente frustrante, visto che è un costante promemoria delle sconfitte subite.
Ultron fa la sua comparsa per la prima volta nel 1968, nei numeri 53 e 54 della collana Avengers. La scena che fa da cliffhanger tra i due numeri sembra rivelarci l’innocuo Jarvis, il maggiordomo dei Vendicatori, come mente criminale dietro al complotto dei Signori del Male, ma nel numero successivo il poveretto si rivela essere una pedina ipnotizzata dal vero burattinaio nascosto dietro le quinte, il robot Ultron. Presentatosi già nella sua prima incarnazione come Ultron 5 (sicuramente dietro i primi quattro modelli c’è una storia che prima o poi qualcuno ci racconterà), il robot mostra fin dall’inizio quello che sarà uno dei suoi marchi di fabbrica, vale a dire il potere di ipnotizzare e asservire le menti umane, e naturalmente rivelerà le sue tormentate origini, che lo legano al padre/creatore, Hank Pym, che almeno al momento, cade dalle nuvole: Ultron aveva usato i suoi poteri di controllo mentale per prima cosa su di lui, rimuovendo dalla sua mente il ricordo della sua creazione, cosa che ne faceva a tutti gli effetti un nemico impossibile da riconoscere e da identificare. A cambiare le carte in tavola ci pensa l’androide Visione, creato da Ultron proprio come Pym aveva creato lui, ma in un ironico gioco delle parti, a sua volta ribelle nei confronti del suo creatore. Schieratosi con gli Avengers, Visione li aiuta a distruggere Ultron, rivela la verità a Hank Pym sul suo ruolo di creatore ed entra a far parte del gruppo (ulteriori dettagli su Visione disponibili nel nostro speciale a lui dedicato).
Sviluppi
Le incarnazioni successive di Ultron (si arriverà, a fine degli anni '90, al modello 15) variano nelle modalità e negli esiti degli scontri (che generalmente vedono il modello attuale di Ultron distrutto o quanto meno disattivato), ma sono accumunati da quello che sembra un tema portante del personaggio: la sua emulazione di sentimenti umani, corrotti però da motivazioni e modus operandi perversi. La “creatura” sviluppa una vera e propria ossessione nei confronti del suo creatore, ma anche dei suoi compagni di squadra, un comportamento contraddittorio in termini che partendo dal proposito generico di distruggere l’umanità e condurre le macchine al dominio, cerca spesso e volentieri il confronto e la sottomissione nei confronti di Pym e dei Vendicatori, a volte semplicemente per dimostrare la sua superiorità, ma a volte anche per inscenare delle grottesche parodie dei rapporti umani tradizionali.
In un’occasione particolarmente surreale, Ultron rapirà Wasp, la moglie di Hank Pym, con l’intento di trasferirla in un corpo robotico per farne la sua sposa (sì, è un palese complesso di Edipo in salsa robotica!). In varie altre circostanze cercherà invece di restaurare un rapporto amichevole e/o fraterno con lo stesso Pym, tentativi di volta in volta ottenuti tramite l’inganno, l’ipnosi, o farciti da pulsioni omicide nei confronti del padre/creatore che finiranno per prendere il sopravvento. Degni di nota anche la sua ossessione per distruggere Wanda “Scarlet” Maximoff, che considera la sua avversaria più pericolosa e in grado di compromettere i suoi piani (magia e tecnologia, si sa, non sono mai andate d’accordo) e il tentativo di crearsi una “figlia” robot di nome Alkhema usando gli schemi mentali di Mimo, ai tempi la compagna di Occhio di Falco. Tra nuovi assalti ai Vendicatori, improbabili alleanze con supercriminali di bassa categoria come il Tristo Mietitore, scontri con supereroi alternativi che annienteranno le versioni successive (si cimenteranno nell’impresa i Fantastici Quattro, Devil e Spider-Man) e una comparsata nelle prime Guerre Segrete dove milita come guardia armata del Dottor Destino, Ultron giunge ai giorni nostri vantando discreti sfaceli nelle vite personali dei Vendicatori, ma ben pochi risultati in campo pratico.
Il maggior momento di gloria di Ultron risale ai tempi recenti, quando la sua ultima incarnazione (la ventesima, par di capire, ma il conteggio si è fatto complicato col passare degli anni) fa irruzione nel presente dal futuro, accompagnato da un esercito di modelli in tutto simili a lui e instaura una vera e propria “Era di Ultron”. In una saga fatta di lotte disperate, viaggi temporali e realtà alternative a metà strada tra Giorni di un Futuro Passato e L’Era di Apocalisse, i pochi eroi rimasti, tra cui Wolverine (in quel periodo militante negli Avengers) e la Donna Invisibile dei Fantastici Quattro tenteranno la disperata impresa di viaggiare nel passato per uccidere Hank Pym prima che inventi Ultron. Riusciti nell’impresa, scopriranno che inspiegabilmente questo ha solo peggiorato la situazione nel presente e dovranno ripetere l’impresa... per impedire a se stessi di fare ciò che hanno fatto. Il paradosso temporale da emicrania sarà risolto consentendo a Hank di costruire il robot ma inserendo al suo interno un codice che ne provocherà lo spegnimento. Tornati all’epoca immediatamente precedente all’instaurazione dell’Era di Ultron, l’ultimo faccia a faccia tra padre umano e figlio robotico torna in scena, ma avvalendosi del codice inserito nel passato, Pym ha la meglio e riesce a disattivare il robot, vanificando la realtà da incubo da lui instaurata.
Al cinema
Quanto di tutto questo troveremo nell’Age of Ultron che ci attende sugli schermi Marvel la prossima primavera? Conoscendo la meticolosa passione di Joss Whedon per le saghe a fumetti originali, più di quanto si creda. Mettendo da parte i viaggi temporali e le realtà alternative, che preferiremmo non vedere entrare in scena - o almeno, non subito dopo averne fatta una discreta, seppur gustosa, indigestione sul fronte degli X-Men - troveremo quasi sicuramente riproposto e perfino estremizzato il conflitto/complesso di Ultron, trapiantato sulla figura di Tony Stark, suo probabile creatore nell’universo cinematografico. Il trailer ci ha già mostrato che il robot sarà presente in molte delle sue incarnazioni, automigliorandosi progressivamente nel corso della storia, e lo stato di crisi in cui versano tutti i membri del team ci fa credere che riuscirà a sconvolgere le vite e le esistenze dei Vendicatori a un livello ben più profondo di quanto il buon Loki del capitolo precedente potesse sperare. Sul fronte della riscossa, non possiamo però fare a meno di notare che le sue due peggiori nemesi attendono di scendere in campo: la già succitata Scarlet e il suo potenziale interesse amoroso, l’androide Visione. Non ci stupiremmo se fossero loro la carta vincente che permetterà agli Avengers di uscire vincenti, seppur con le ossa rotte, dall’Era di Ultron cinematografica. E non ci stupiremmo nemmeno se, proprio come nei fumetti, la classica scena dopo i titoli di coda ci preannunciasse una... incarnazione numerica successiva! Puri desideri velleitari da appassionati, naturalmente, ma Whedon ha già dimostrato in passato di saperli esaudire con lungimiranza. La risposta in Age of Ultron, tra qualche mese, dopo un sofferto conto alla rovescia!