Matt Fraction, la fase finale di Hawkeye e il linguaggio dei segni [SPOILER]
Matt Fraction sul linguaggio dei segni in Hawkeye e sull'imminente finale della serie
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Dopo un momento di pausa durato tre mesi, tra #18 e #19, dovuto al fatto che gran parte della storia ospita scene e vignette che coinvolgono il linguaggio dei segni, a causa di un Occhio di Falco assordato dal mercenario Kazimierz Kazimierczak, la cavalcata verso il finale della serie è ormai lanciata al galoppo. Fraction ha spiegato le ragioni di questa trovata del tutto particolare e complicatissimada restituire sulle pagine del fumetto. All'origine ci sono le storie in cui Mark Gruenwald ha narrato di un Clint Barton dall'udito daneggiato, troppo orgoglioso per rivelare questo particolare ai Vendicatori, che rischiava, per il suo handicap temporaneo, di mettere in pericolo se stesso e i suoi alleati. Fraction ha spiegato di essere rimasto ffascinato da quelle storie, le prime in cui aveva visto un supereroe dover fare i conti con un danno fisico così connotato e, per di più, durevole. L'idea è nata anche dall'esperienza personale: Fraction ha infatti insegnato ai propri figli un rudimentale linguaggio dei segni in età infantile, una tecnica che permette ai bambini di comunicare in maniera meno frustrante quando ancora non sanno parlare, invece di dover strillare per ore nella speranza che i genitori intuiscano i loro bisogni.
Fraction è poi passato a chiarire come, prima di chiudere i conti con la serie, ci sarà spazio per dare compimento al cammino di Barney Barton. Il percorso del fratello maggiore di Clint, dal lato oscuro dei Vendicatori, la sua militanza nei Dark Avengers, alla sua trasformazione definitiva in bravo ragazzo, troverà soluzione finale. L'ex Trickshot affronterà i demoni del passato, superando finalmente i traum infantili che ha represso, cancellandone il ricordo, e che lo hanno portato ad odiare tanto il fratello negli anni e alla sua carriera da criminale.
Ingredienti a cui, negli ultimi due numeri, si aggiungerà il ritorno di David Aja alle matite. Il #21 e il #22 vedranno il Premio Eisner 2013 e 2014 tornare al ruolo di disegnatore, oltre che di copertinista. La perfetta reunion del team creativo che ha rivoluzionato un personaggio così storico ed esplorato temi e stili narrativi inusuali per il genere supereroistico, soprattutto all'interno dell'alveo della Marvel e delle major. Un esperimento riuscitissimo che ora volge al termine e che ci auguriamo possa fare scuola.
Fonte: Comic Book Resources