Chrono Star Wars #20: Boba Fett - Enemy of the Empire

Miniserie di 4 numeri

Data di pubblicazione: 1999

Disegnatori: Ian Gibron, John Nadeau

Copertine: Ken Kelly

Nel corso dei molti esperimenti condotti nei quasi nove anni di militanza sul fronte starwarsiano, almeno una certezza la Dark Horse l’ha appurata: Boba Fett è un personaggio vincente. Scoperta che magari giunge tardiva per gli appassionati più consumati che hanno sempre riconosciuto al cacciatore di taglie mandaloriano lo status di “cult”, ma che trova nella dimensione fumettistica la sua destinazione congeniale: se scrivere romanzi su Fett può risultare ostico (dopotutto è un personaggio criptico, taciturno, che deve gran parte del suo fascino al fatto che è impossibile decifrare i suoi sentimenti e capire cosa pensa, pressoché totalmente deumanizzato), il fumetto, più propenso alle scene d’azione, agli impatti visivi, alle storie brevi e al punto di vista esterno, si sposa assai bene con le avventure di Fett, come dimostrato anche dal recente uso ottimale fatto del personaggio in Shadows of the Empire.

Finora la Dark Horse ha proposto avventure di Fett in solitario, o quanto meno limitate al sottobosco del mondo del crimine e della feccia galattica. Consolidato il suo status di protagonista, il passo successivo è quello di farlo interagire con gli altri pezzi grossi della galassia. Anziché esplorare l’evidente passato che Fett deve condividere con Han Solo, la Dark Horse non resiste alla tentazione di allestire quello che potrebbe sembrare l’annuncio di una royal rumble degna dei circuiti del wrestling: lo scontro del secolo, Boba Fett contro il personaggio invincibile per eccellenza, Darth Vader in persona!

Per quanto una premessa del genere sia sufficiente a mandare in solluchero anche i fanboys più smaliziati, il rischio di compiere passi falsi è alto: anche Boba Fett dal canto suo gode di un piccolo mito di “imbattibilità”: da un lato condannare il protagonista della serie a una sconfitta annunciata rischierebbe di lasciare l’amaro in bocca ai lettori, dall’altro trovare un artificio per consegnare a Fett una vittoria che sulla carta non può che spettare al suo avversario rischierebbe di compromettere la credibilità interna dell’universo starwarsiano, già spesso e volentieri messa a dura prova dai deliri di onnipotenza degli autori meno pragmatici.

La curiosità di vedere come sarà risolto questo enigma iniziale è sufficiente ad accalappiare i lettori e tenerli interessati alla vicenda, e nonostante un avvio un po’ lento (la prima metà della miniserie si preoccupa per lo più di “allestire lo scenario” dello scontro), gli sviluppi sembrano funzionare. Queste le coordinate essenziali della storia: un ufficiale Imperiale di nome Abal Karda ha disertato il suo battaglione portandosi via qualcosa di potente e di essenziale che doveva essere consegnato a Darth Vader. L’oscuro signore vuole ciò che è suo e ingaggia Boba Fett perché rintracci il disertore e restituisca a Darth Vader il reperto. Fett si mette all’opera con la consueta efficienza e rintraccia ed elimina il disertore senza troppe difficoltà, ma una volta messe le mani sul reperto si trova ad affrontare la stessa situazione/tentazione a cui era stata sottoposta la sua preda, e per la prima volta esita a portare a termine la missione come pattuito e a consegnare il reperto perduto a Vader. L’Oscuro Signore dei Sith ovviamente non ammette tentennamenti, e quindi scende in campo personalmente per reclamare da Fett ciò che gli spetta... e il duello del secolo ha inizio.

Senza spoilerare la conclusione della storia, diciamo che l’autore John Wagner (ormai nume tutelare delle storie su Fett a fumetti) mette assieme un’ottima storia che non delude nella sua conclusione, caratterizzando entrambi i personaggi nella giusta misura e senza farli mai agire fuori parte. Un tocco aggiuntivo particolarmente apprezzato è l’uso a sprazzi di vari momenti di umorismo e ironia che alleggeriscono l’atmosfera in attesa dello scontro finale e strappano un sorriso: ovviamente scompaiono nel momento del climax, ma distribuiti a dovere, specialmente nelle figure marginali e di contorno (l’Antico Ordine Monastico dei Pessimisti è un must!) fanno da contrasto come si deve ai temi più seri: ottime e funzionali anche le matite di Gibson e Nadeau, che strizzano l’occhio allo stile caricaturale e al cartone animato nei momenti suddetti, per poi tornare “serissime” nei momenti topici (certo aiuta il fatto che i due protagonisti siano figure in elmo e armatura dove le espressioni facciali sono bandite) senza perdere in coerenza.

In conclusione, esperimento riuscito: storia decisamente anomala se si considera l’assenza pressoché totale di figure eroiche o positive, ma dannatamente divertente e accattivante: perfino la durata, più limitata rispetto alle classiche miniserie da sei numeri, sembra indicare una certa attenzione a non voler esagerare e tirare la corda più del dovuto, optando per una narrazione secca, incisiva e rapida. Ancora una volta Boba Fett porta a termine la sua missione... al servizio della Dark Horse.

Equilibrio della Forza

Lato Chiaro

Due delle icone più amate di Star Wars protagoniste assolute della storia, azione senza esclusione di colpi e uno scontro finale da gustarsi in poltrona con i popcorn. Sarebbe pretenzioso chiedere di più!

Lato Oscuro

Qualche momento di comic relief potrebbe apparire eccessivo per chi si aspetta uno scontro tragico o all’ultimo sangue, e l’assenza di eroi non dà molti appigli a cui aggrapparsi per i tifosi del lato chiaro e della Ribellione, ma sono gli unici due scogli imputabili a una storia il cui intento e contenuto sono dichiarati fin dalle vignette d’apertura.

Giudizio finale

Forse una delle migliori storie mai scritte su Boba Fett: il fascino di vedere il cacciatore di taglie nell’insolito ruolo di “cacciato” ai ferri corti con l’Impero e la curiosità di scoprire come uscirà da una situazione apparentemente senza via di scampo sono una formula vincente e divertente. Vivamente raccomandato!

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Si ringrazia  lo Star Wars Club Perugia per la collaborazione