Death of Wolverine, una preview

Uno sguardo alle tavole di Steve McNiven tratte da Death of Wolverine, la mini in arrivo a settembre

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


Condividi

Possiamo quasi vedere i volti colmi di scetticismo dei fan di vecchia data. Riusciamo a immaginare persino quelli eccitati dei più giovani lettori della Marvel, ancora innocenti e non contaminati dalle mille resurrezioni dei personaggi della Casa delle Idee e del fumetto supereroistico in generale. Due fatti rimangono: per prima cosa il ciclo Death of Wolverine è ormai imminente, anche se è piuttosto chiaro che la morte di Logan, qualora avvenisse e non fosse soltato suggerita dal titolo, non sarebbe granché definitiva; secondariamente ci sono ottime possibilità che sia una buona storia, a prescindere dalla scontatezza o meno degli eventi finali. Probabilmente siamo comunque alle porte di un evento importante nella storia del più famoso e irascibile degli X-Men.

Da cosa origina questa nostra speranza? Innanzitutto dal fatto che ai testi ci sia Charles Soule, sceneggiatore che amiamo molto e che negli ultimi anni ha dimostrato di saper ottenere grandi risultati con idee molto semplici, quasi sempre le migliori. L'altra ragione la trovate qui sotto in gallery, nelle tre tavole che vi mostriamo in anteprima del cartoonist canadese Steve McNiven, il quale, semmai ci fossero stati dei dubbi, si conferma una delle migliori matite attualmente in forze nel serraglio degli artisti Marvel. Un disegnatore che riuscì a renderci sopportabile la lettura di Brand New Day, il primissimo ciclo di storie di Dan Slott su Spider-Man, merita ben una messa, no?

Da settembre, leggeremo questa mini costruita sull'idea di un Wolverine finalmente vulnerabile, forse per la prima volta nella sua vita. Logan dovrà sopravvivere nella speranza che Reed Richards o qualcun altro dei suoi geniali alleati sia in grado di ristabilire il suo fattore rigenerante. Fuggire può funzionare per un breve periodo, ma tutti sappiamo che, quando non è Wolvie a cercare guai, in genere sono i guai a trovarlo in maniera infallibile. Nelle tavole che potete vedere qui sotto, un gustoso sguardo alle matite potenti di McNiven, completate dalle chine di Jay Leinstein.

[gallery ids="17712,17713,17711"]

Fonte: Comic Book Resources

Continua a leggere su BadTaste