Chrono Star Wars #8: The Sith War
Catastrofi galattiche e un colpo letale all'ordine Jedi segnano il capitolo finale della saga di Tales of the Jedi, dall'emblematico titolo The Sith War
Miniserie di 6 numeri mensili
Autore: Kevin J. Anderson
Colori: Rachelle Menache
Copertine: Hugh Fleming
Con The Sith War la Dark Horse porta a conclusione la trilogia originale iniziata con Knights of the Old Republic e Dark Lords of the Sith. Come già è avvenuto per altre serie a fumetti, lo scenario editoriale generale di quest’ultima serie è assai diverso da quello che esisteva quando il progetto partì. Se il primo Tales of the Jedi poteva dirsi un esperimento originale e azzardato, ormai il nome è un marchio collaudato che è andato a formare un vero e proprio “sottofilone” delle trame starwarsiane: altri titoli e altre iniziative multimediali sono in produzione e l’esperimento può dirsi pienamente riuscito.
L’ultimo capitolo vede anche vari cambi strutturali nello staff di realizzazione. La prima sostituzione, a livello grafico, vede Dario Carrasco subentrare a Chris Gossett, che già in passato aveva dato segno di non reggere i ritmi di pubblicazione richiesti dalla serie, e la sostituzione stavolta è azzeccata. Lo stile di Carrasco è sufficientemente simile a quello di Gossett e anche più ricco di dettagli e di atmosfera, e ben si adatta alle tinte cupe e apocalittiche che l’ultimo capitolo della saga richiede. Ai testi rimane il solo Kevin J. Anderson, visto che l’autore originale della serie, Tom Veitch, è ormai in procinto di separare definitivamente la sua strada dal franchise starwarsiano, gravato da troppe interferenze e imposizioni rispetto alla libertà creativa di cui sperava di disporre. Difficile dire se la sostituzione funziona o meno: da un lato Anderson afferma di avere portato a termine la serie secondo le linee narrative già stabilite con Veitch in precedenza, dall’altro quest’ultimo afferma che aveva in mente una conclusione diversa per la saga, che a suo dire sarebbe stata migliore.
Al di là di questo piccolo giallo e la curiosità su quale potesse essere la conclusione concepita da Veitch, tuttavia, va subito detto che anche la versione “ufficiale” di The Sith War funziona benissimo. Tutte le trame portate avanti nei capitoli precedenti giungono a conclusione in modo soddisfacente e tutti i personaggi, anche quelli minori, seguono un loro cammino e un loro sviluppo personale che li conduce al successo o alla disfatta in maniera coerente e plausibile. Alcune intuizioni sono particolarmente ispirate, come l’introduzione della figura di Mandalore, il capo supremo degli antichi mercenari galattici, che non si limita ad essere un semplice antesignano di Boba Fett ma, come già avvenuto più volte nel corso della serie, apre le porte di un’intera cultura e di una civiltà che verrà ripresa e sviluppata abbondantemente nel corso delle produzioni successive.
The Sith War segue gli stilemi tipici del terzo capitolo di una trilogia: azione serrata, posta in gioco elevata, sensazione di ineluttabilità e finalità degli eventi. Si separano anche le strade dei due “jedi decaduti” protagonisti della storia, Ulic Qel-Droma ed Exar Kun, e la scelta dei loro destini è ben adatta alla diversa natura dei due caratteri, il primo segnato da passioni estreme e incontrollate che sfociano nella tragedia, l’altro perso in una fredda e gelida spirale di sete di potere e di dominio. Ma ne escono con le ossa rotte anche i protagonisti dell’ordine Jedi, che nel migliore dei casi restano comunque segnati e stravolti dall’ultimo atto della guerra e nel peggiore nei casi cadono falciati dal precipitare degli eventi.
The Sith War è anche ricco di rimandi alla continuity “moderna” di Star Wars: oltre alla succitata introduzione di Mandalore e dei suoi guerrieri si compie il destino della quarta luna di Yavin e dei suoi templi misteriosi, che si ergono nella foresta senza nessuna traccia della civiltà che li ha eretti; si suggella il fato di Ossus, che verrà ripreso (stavolta in un aggancio continuativo impeccabile e ben congegnato) nell’universo post-Jedi di Dark Empire e ci si concede anche una finezza per appassionati del dettaglio, accennando alle origini della “night beast” che emergerà dai templi di Yavin per tormentare Luke e compagni nelle vicende di Classic Star Wars.
Se proprio si vuole trovare una pecca a The Sith War è forse il fatto che è troppo “generoso” in termini narrativi: certe figure, scelte ed eventi sono talmente interessanti che avrebbero meritato maggiore spazio e approfondimento, e invece, sacrificati dall’incedere tumultuoso delle vicende, vengono esplorati con troppa fretta; tuttavia, rispetto a molte altre storie dove invece è la “sostanza” a mancare, è una pecca facilmente perdonabile. Da segnalare infine che, dato il tema apocalittico della guerra che dilania la galassia, i toni sono universalmente cupi e tragici.
L’azione non manca, ma ogni traccia di ironia o di scene trionfali o esaltanti è pressoché assente: perfino il “trionfo” della battaglia finale lascia l’amaro in bocca e uno stuolo di cicatrici che segna sia la galassia che i protagonisti sopravvissuti. Forse non il più esaltante dei finali, ma uno dal carattere tragico che ben si adatta a quella che in fin dei conti aveva fin dall’inizio l’intenzione di essere un “poema epico” degli antichi cavalieri Jedi.
Equilibrio della Forza
Lato Chiaro
- Epico, drammatico e spietato, scontri su grande scala che decidono la sorte della galassia, personaggi ben tratteggiati e grandi colpi di scena: una lettura eccellente per chi ama lo Star Wars “di alta levatura”.
Lato Oscuro
È una storia... oscura. Pressoché tutto si risolve in tragedia e gli spazi lasciati ai momenti leggeri, divertenti o esaltanti è praticamente nullo. È inoltre un peccato dover dire addio a personaggi che ormai collaudati e funzionali, avremmo voluto veder agire e interagire più approfonditamente.
Giudizio Finale
Un’ottima conclusione per il ciclo originale di Tales of the Jedi, che beneficia anche della continuità grafica e artistica che era mancata ai suoi predecessori. Anche a distanza di molti anni, rimane uno dei pilastri dell’Expanded Universe dei tempi antichi e questo capitolo finale dimostra perché.
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Si ringrazia il gruppo Facebook Star Wars Club Perugia per la collaborazione