La Marvel e Miracleman: un altro scottante problema
Miracleman risulta troppo esplicito per la rigida censura americana e la Marvel corre ai ripari...
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Forse la Marvel pensava che dopo la battaglia infinita per ottenere i diritti di Miracleman, le polemiche legate al fumetto di Alan Moore fossero finite. Era solo l'inizio, sembra d'obbligo commentare con il senno di poi. Per cominciare, l'autore inglese, come sappiamo, pretese e ottenne che il suo nome non comparisse in alcun modo nei credits degli albi, sostituito con un buffo “The Original Writer” (“Lo Scrittore Originale”) e questo ha fatto parecchio discutere, anche nei forum di appassionati italiani. Stavolta i grattacapi, ben più seri, non arrivano dai capricci di Moore ma dai contenuti espliciti e dal linguaggio talvolta molto diretto presenti nel suo capolavoro. Per evitare possibili ripercussioni della rigida censura e dell'implacabile opinione pubblica statunitense, Miracleman viene pubblicato dalla Marvel in due versioni digitali differenti. La Mass Marvel version viene distribuita su Marvel App (etichettata come idonea ad un pubblico di almeno 12 anni di età) come versione censurata (con immagini di sesso, violenza e parolacce rimosse od occultate). Una seconda versione integrale è invece resa disponibile su ComiXology, insieme agli altri titoli per adulti della linea Marvel MAX.
È lecito chiedersi come si comporterà la Panini che pubblica la serie originale senza censure, qui in Italia. L'augurio è naturalmente che possa e voglia in tutta serenità, evitare ogni tipo di omissione, offrendo l'opera nella sua integrità.