Chrono Rat-Man #4: Rat-Man contro il Ragno!
Il mondo dell'editoria è in pericolo! Si gioca tutto nello scontro Rat-Man contro il Ragno!
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
È passato un solo anno dalla pubblicazione della prima versione di Dal Futuro!, ma si tratta forse dell'anno fondamentale per Leo Ortolani e la sua creatura con le orecchie da topo. Dopo alcuni tentativi di collaborare con alcune case editrici, l'autore decide di buttarsi nel settore dell'autoproduzione per dare il via a una serie bimestrale di Rat-Man.
Per cominciare la testata del supereroe in calzamaglia gialla Ortolani scrive Rat-Man contro il Ragno!, storia che scardina le regole dei fumetti di supereroi attraverso un nemico meta-fumettistico, che conquista il suo potere attraverso il mercato dell'editoria. È un soggetto atipico e il giovane fumettista parmense si domanda se una storia così particolare non avrebbe fatto scappare i lettori, invece di invogliarli a leggere anche le storie successive; forse avrebbe fatto meglio a iniziare con una storia che seguiva i canoni narrativi, come La Minaccia Verde che è stata pianificata come seconda uscita. Il suggerimento di un'amica però convince Ortolani che proprio una storia come Rat-Man contro il Ragno! avrebbe subito selezionato il pubblico dei lettori; solo quelli in sintonia con il taglio dato al personaggio avrebbero continuato a seguirlo. Non aveva torto.
Per le sue prime storie, Ortolani si ispira a fenomeni attuali tra gli appassionati di fumetti e cinema in quel periodo: il Batman di Tim Burton per Rat-Man!, la morte del secondo Robin per Tòpin, The Wonder Mouse, l'uscita di Terminator 2 per Dal Futuro!.
L'elemento da cui nasce Rat-Man contro il Ragno! è il boom delle variant cover esploso a inizio anni '90, fenomeno che sembrava superato ma è tornato a diffondersi in molte pubblicazioni degli ultimi anni. Per incarnare questa strategia commerciale Ortolani crea la figura del Ragno per richiamare in modo abbastanza esplicito Spider-Man, uno dei personaggi per cui è stato utilizzato in modo più massiccio l'espediente collezionistico delle variant cover.
Chiamato dalla polizia per catturare un teppista barricatosi all'interno di un palazzo in rovina, Rat-Man si ritrova in realtà a dover affrontare il Ragno, insetto che dopo essere stato morso da un uomo durante un'incidente in laboratorio ha ottenuto l'avidità e l'egoismo caratteristici degli esseri umani. Dopo aver intrappolato il supereroe nella sua ragnatela e avergli spietato il suo diabolico piano, il Ragno si rende conto che la polizia ha mandato per distruggerlo il Redactor, una colossale creatura tecno-organica che sembra intenzionato a passare anche su Rat-Man pur di poter raggiungere il suo scopo.
L'eroe riesce a resistere ai potenti colpi del Redactor e a farlo precipitare dal palazzo, ma anche il Ragno rimane vittima nello scontro, mettendo fine alle sue mire di espansionismo editoriale.
Dopo le prime tre storie di Rat-Man, il passaggio alla serie autoprodotta spinge Ortolani a perfezionare il suo stile di disegno: per realizzare questa storia impara ad utilizzare il pennello per ripassare a china le matite e ad applicare i retini per i toni di grigio. L'obiettivo è quello di omaggiare nel tratto Jack Kirby, autore americano che è la sua principale fonte d'ispirazione, omaggiata in più occasioni durante la vita editoriale di Rat-Man.
L'idea è di ricreare un prodotto il più possibile simile ai comic-book supereroistici e per farlo Ortolani organizza il racconto secondo una struttura simile, che evidenzia tre passaggi fondamentali attraverso splash-page d'impatto: la prima pagina con la vista esterna del palazzo e gli strilli sensazionalistici tipici del fumetto americano, la cattura di Rat-Man nella ragnatela del Ragno a un terzo della storia, l'irruzione in scena del Redactor a due terzi della storia.
Il Redactor in particolare è il tentativo di omaggiare Jack Kirby, rappresentando un avversario con fattezze mostruose vicino a molte creature kirbyane; nel volto segnato dalle crepe è facile riconoscere ad esempio La Cosa dei Fantastici Quattro.
Per avvicinarsi al Batman delle origini, personaggio verso il quale Leo è debitore per la nascita di Rat-Man, il supereroe è dotato di bizzarri gadget come i rat-visori, caratteristica che col tempo sarà abbandonata perché l'autore sente non ce ne sia il bisogno. Anche il rat-segnale che la polizia utilizza per chiamare Rat-Man, che nella seconda tavola è un razzo con le orecchie di topo, sarà presto sostituito da un faro che proietta nel cielo il simbolo del supereroe, esattamente come il caratteristico richiamo dell'Uomo Pipistrello.
Senza rendersi conto della loro importanza, Ortolani inserisce in questa storia due personaggi fondamentali all'interno della mitologia di Rat-Man. Il primo è il capitano di polizia Sam Krik, ancora una volta ispirato a Jack Kirby: con i suoi capelli brizzolati e il sigaro in bocca, l'intenzione è quella di creare una figura vicina ai poliziotti sbrigativi e burberi creati da Kirby nelle sue opere, come il "terribile" Turpin della saga dei Nuovi Dei. Il capitano Krik ha una profonda fiducia in Rat-Man e da qui in avanti riveste il ruolo di rappresentante della legge, sostituendo l'anziano commissario di polizia visto negli episodi precedenti.
Ma ancor più importante è l'introduzione di Janus Valker: nelle intenzioni di Ortolani doveva essere un personaggio granitico come Clint Eastwood e sinistro come l'Uomo che Fuma di X-Files, che desse l'impressione di nascondere misteri di cui nemmeno l'autore era a conoscenza. E infatti così sarà: dopo più di due anni una trilogia approfondirà le reali motivazioni per cui Valker fosse sulle tracce del Ragno... ma c'è molto di più. Inizialmente il Buffone era stato creato come nemesi di Rat-Man, ma andando avanti con la serie Leo si rende conto che il Male non si serve di Buffoni. E Valker, piano piano, ne prenderà il posto.