Chrono PK #32: Vedi alla voce Evron
Se vuoi scoprire curiosità sugli evroniani... Vedi alla Voce Evron!
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Vedi alla Voce Evron - Estratti dall'Infoguida S.U.P.E.R. (Sapienza Universale Per Entità Ragionanti) ricorda a tratti le spiegazioni demenziale della Guida Galattica per Autostoppisti; Augusto Macchetto descrive alcune bizzarre usanze degli alieni viola, tratteggiando la loro razza in modo sempre più buffo, allontanandoli dall'immagine minacciosa che avevano inizialmente per assegnarli un ruolo sempre più vicino a quello dei Bassotti nell'universo disneyano classico, avversari buffi dei quali però non si crede più all'effettiva pericolosità.
Stefano Intini si sbizzarrisce con le deformità, con un tratto reso ancor più psichedelico dai colori chiari e accesi, che sembra voler creare qualcosa di simile allo stile della precedente miniserie Starring the Great Burton La Valle.
I tre episodi che compongono la miniserie non hanno un titolo che li possa distinguere, accentuando la sensazione che non si tratti di vere e proprie storie, ma di estratti da una guida evroniana più ampia.
La prima parte si concentra sulla natura conquistatrice degli evroniani, sulle tecniche adottate e su come sono nate alcune armi che utilizzano in battaglia, come la EvronGun.
La seconda parte invece ci mostra come preferiscono passare il tempo libero, quando non sono impegnati a depredare mondi: prima vediamo gli alieni viola alle prese con la gastronomia, impegnati a ricavare più emozioni possibili da un povero beepo intrappolato, poi conosciamo lo sport della pallappiede, giocato con un moozo o con una palla esplosiva.
Infine la terza e ultima parte ha una struttura ancor più semplice: si tratta di una raccolta di vignette autoconclusive, nelle quali scopriamo come i proverbi terrestri si adattino o meno all'universo evroniano.
Un altro esperimento che propone qualcosa di diverso rispetto a quanto letto in passato ma che, forse proprio per la sua natura non narrativa, difficilmente avrebbe potuto proseguire per più albi senza scadere nella ripetitività.