Lukas 1: Deathropolis, la recensione

Il primo numero di Lukas, la nuova serie Bonelli, comincia col risveglio di un uomo all'interno di una tomba...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


Condividi

Lukas è un "ridestato", un uomo risvegliatosi dalla morte che vaga per la città in cerca di risposte. Dopo essere uscito dalla tomba senza avere alcun ricordo su come ci sia finito dentro, Lukas si rende conto di aver ottenuto una forza sovrumana e di essere diventato praticamente invulnerabile. Dopo aver salvato Lanko da una rissa, Lukas lo segue facendosi ospitare a casa sua e accompagnandolo alla ricerca di un lavoro; si ritrova così tra un cantiere e un obitorio, mentre una misteriosa donna e un gruppo di esseri spaventosi si mette sulle sue tracce...
Possiamo dire poco di più sulla trama, anche perché Lukas 1 è un numero introduttivo, che presenta la figura del protagonista, che vive la città di Deathropolis come uno straniero, ignorando cosa stia per accadere intorno a lui. Molti eventi sono fisiologicamente rimandati al prosieguo della serie, con personaggi che ancora non si incontrano tra di loro, ma inevitabilmente accadrà in futuro. Questo primo albo si limita a gettare le fondamenta, soffrendo forse dell'assenza di una trama verticale che permetta di apprezzare il volume in sé, puntando più a incuriosire dando appuntamento ai lettori per i numeri successivi.

Forte del recente esordio di Orfani, Sergio Bonelli Editore dà alle stampe il primo numero di una nuova serie che si svilupperà in due stagioni da 12 numeri ognuna. Dietro il progetto ci sono Michele Medda e Michele Benevento, che avevano già collaborato su Caravan; questa volta la coppia di artisti realizza un'altra storia di genere, spostandosi dalla fantascienza al fantasy horror. Lukas è un non-morto, ma non rientra nelle classiche tipologie di creature del genere: non è un vampiro né uno zombie, o forse è un mix dei due, la sua natura lo spingerebbe ad aggredire gli esseri umani ma la sua mente riesce a resistere all'istinto.
lukas-promo-01La narrazione di Medda è caratterizzata da un massiccio utilizzo di didascalie in terza persona; vorrebbe trasmettere un effetto straniante ma il problema è in ciò che le didascalie raccontano, descrizioni approfondite dell'ambiente o semplici pensieri del protagonista. Nulla che non si sarebbe potuto esprimere graficamente, essendo il fumetto un media visivo, risultando quasi un vezzo di forma più adatto a un romanzo.
Il setting è interessante, anche se il primo numero lascia intuire il contesto e l'atmosfera, ma troppo poco della vicenda. Graficamente Benevento riesce a disegnare una città viva e scene di azione concitate; i personaggi sono molto espressivi e dettagliati nei primi piani, ma purtroppo diventano meno interessanti nelle inquadrature più larghe.

Lukas si inserisce alla perfezione nella scuderia Bonelli, con un eroe al centro dell'azione e un universo narrativo chiaramente riconducibile a un genere. Non si può ancora esprimere un giudizio sulla trama visto che il primo numero è poco più di un prologo, per cui lo rimandiamo al futuro confidando che il ritmo degli eventi sia più intenso di quanto abbiamo constatato in questo albo.

Continua a leggere su BadTaste