BAO ci porta la saga dei Bojeffries di Alan Moore

BAO riporta in Italia Alan Moore, ripescando dagli anni Ottanta la saga horror-comedy della famiglia Bojeffries

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Lo ha annunciato dalla sua pagina ufficiale di Facebook. BAO Publishing compie un'interessante operazione di recupero ripescando dal ricco e variegato passato del mago di Northampton una serie tanto bizzarra quanto divertente. La Saga dei Bojeffries è un curioso ed eccentrico miscuglio di temi horror, ambientazioni inquietanti, humor nero e commedia. Un Alan Moore umoristico a cui non siamo troppo abituati, ma che abbiamo intravisto nei dialoghi grotteschi e quasi parodistici di uno dei suoi lavori forse meno riusciti, ma decisamente rionoscibili: lo spin-off dedicato a Violator della serie di Spawn, risalente ormai a fine anni Novanta.

Nel corso degli anni Ottanta, Moore ha invece raccontato la storia della famiglia Bojeffries, composta di vampiri, lupi mannari e mostri di vario genere, della loro quotidianità fatta di terrore e spavento, nei confronti della gente normale, ovviamente. Il paragone immediato è quello con la Famiglia Addams, ma l''umorismo di Moore (e non poteva essere diversamente), è molto meno accondiscentente e infantile rispetto a quello di Gomez e compagnia. Molto più inglese, ovviamente, e spietato. BAO fa un paragone con l'ironia implacabile dei Monty Python, per questa serie disegnata dall'illustratore Steve Parkhouse e pubblicata orginariamente sulla storica rivista britannica Warrior.

Un prodotto decisamente fuori dagli schemi, ma con ottime possibilità di trovare mercato nel nostro paese, non foss'altro per il richiamo del nome di Alan Moore. Chissà se assisteremo all'ennesimo colpo a sorpresa di BAO Publishing?

Fonte: BAO

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