Un Lavoro Vero, la recensione

Caporedattore, ex grafico e illustratore, appassionato di tutto ciò che è narrazione per immagini.


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Javi sogna di fare il fumettista. Lascia la Spagna, un lavoro sicuro e senza uno straccio di appoggio né dimestichezza con il tedesco decide di trasferirsi in Germania. Lì sperimenta un lost in translation berlinese (affidandosi inizialmente alla comunicazione gestuale), conosce la solitudine e combatte un persistente blocco creativo. L’ispirazione è una preda sfuggente, l’esigenza di disegnare una voce beffarda che pungola l’orgoglio e rende le aspettative insormontabili. Finché la tentazione è di non provarci nemmeno più. Eppure l’ambizione di Javi resta immutata, nonostante siano in pochi a concepire il fare fumetti come un “lavoro vero”, uno di quelli in cui vieni pagato. Per poi permetterti una casa, s’intende.

E che ci vai a fare in Germania?

Per la nuova collana Le città viste dall’alto edita da Bao, ecco Un Lavoro Vero dello spagnolo Alberto Madrigal, qui alle prese con la sua prima opera da autore completo. Caratterizzato da una linea pulita e una sintesi invidiabile, lo stile di Madrigal si è evoluto enormemente negli ultimi anni, lasciandosi alle spalle le convenzioni supereroistiche e sbocciando definitivamente grazie ad influenze prettamente europee. Il suo tratto delicato può riportare alla mente grandi artisti come Gipi e Cyril Pedrosa, ma prendendo confidenza con la poesia delle sue tavole si ha la certezza di aver trovato una voce nuova nel panorama fumettistico.

Voglio perdermi nelle strade. Scoprire un posto che non sapevo ci fosse.

Anche se è sempre stato lì.

La narrazione di Un Lavoro Vero è orchestrata col gusto di un fine osservatore. Berlino è protagonista alla pari dello stesso Javi. Alla sua opera prima, Madrigal è già maestro nella riproduzione degli scenari urbani quanto nella caratterizzazione delle abitazioni, deliziosamente adornate senza mai eccedere; i personaggi che le abitano poi, sono sempre espressivi e intenti in piccoli gesti di vita quotidiana. Questo spaziare tra esterni e interni, alla ricerca della situazione di comfort in cui cullare l’ispirazione del protagonista, è il motore della storia. Inoltre la prosa asciutta, i dialoghi concisi, i silenzi ricorrenti e un aspetto visivo spettacolare privilegiano la riflessione, dando al racconto un tocco personale e intimista. Ma sebbene Javi, vero e proprio alter-ego dell’autore, sia al centro di tutto, è grazie ai nuovi incontri che lo attendono che comincerà a credere maggiormente in se stesso.

Come va il tuo progetto?

Un Lavoro Vero è una storia autobiografica e attuale che tratta attraverso apparente semplicità e grande scorrevolezza una tematica complessa come la realizzazione dell’individuo. Lavoro, giovani, crisi: bastava poco per sfociare nella politica o peggio nella retorica. Eppure il tema è portato a compimento con realismo e zen. Alberto Madrigal rimane centrato in questa cronaca delle consapevolezze acquisite, dal giorno in cui tutto viene messo in discussione a quello del raggiungimento dell'obbiettivo. L’ultimo atto di questo percorso è quindi affidato a noi: la lettura di un fumetto che fino a poco tempo fa era un sogno da realizzare e ora è un’opera che ha tutte le carte in regola per ispirare a sua volta i creativi di domani.

Un lavoro vero Berlino

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