Il creatore di Bioshock parla del possibile adattamento cinematografico

Rapture: la visione di un uomo, la salvezza dell'umanità. Il magnate Andrew Ryan descriveva così la sua creazione nel primo Bioshock. Una città sottomarina che doveva essere la soluzione all'oppressione delle autorità politiche e religiose per tutti i sostenitori della libera iniziativa dell'individuo.

Tutti concetti ben noti ai giocatori di Bioshock 1&2. Per diverso tempo si è parlato di un possibile adattamento cinematografico del gioco sviluppato da Irrational Games e pubblicato da Take-Two. Inizialmente doveva essere diretto da Gore Verbinski, ma poi tutto si è risolto in un nulla di fatto: come al solito, Verbinski esigeva un budget molto elevato per un film dai toni forti quanto il videogame alla base, un prodotto che, nelle sue intenzioni, doveva essere vietato ai minori di 17 anni non accompagnati. Materia ostica per qualsiasi studio.

L'ultimo regista collegato al film è stato Juan Carlos Fresnadillo, artefice di 28 Settimane Dopo, ma gli ultimi commenti del "papà" di Bioshock, Ken Levine, fanno capire abbastanza chiaramente che nonostante l'idea di portare Rapture e i suoi aberranti abitanti al cinema ci sia ancora, difficilmente ciò avverrà in tempi brevi:

Eravamo molto vicini a farlo partire - avevamo un accordo e un regista. ma noi non abbiamo tutto questo desiderio di farne un film tanto per fare. Per noi e per Take-Two dovrebbe trattarsi di qualcosa in grado di a) dare ai fan quello che vogliono b) introdurre il mondo del gioco in maniera efficace a tutti coloro che non lo conoscono fornendo una valida rappresentazione dello stesso. Ci sono delle differenze fra film e videogiochi, ma la pellicola deve attingere dallo stesso DNA del gioco, alla sua storia e al suo mondo. Ma sai, non è che abbiamo la necessità di farne un film.

Attualmente, l'unica certezza relativa al franchise è, appunto, l'uscita di Bioshock Infinite nel corso del 2012.