Cinque cose che non sapete sul film mai realizzato di Halo
In un interessante estratto dal libro Generation Xbox, Wired ci rivela cinque retroscena del discusso adattamento di Halo che non ha mai visto la luce…
Per diversi anni a partire dal 2005, l'adattamento del videogioco Halo è stato un tema caldo a Hollywood e in rete: complice un grosso accordo fra la Microsoft, la Universal e la Fox, sembravano esserci le potenzialità per partorire un imponente blockbuster se non addirittura un franchise di successo, come mai prima era avvenuto prima nel passaggio da console a grande schermo.
Ad analizzare in modo analitico ciò che è avvenuto dietro le quinte di questo ambizioso adattamento ci hanno pensato gli autori del libro di prossima uscita Generation Xbox: How Videogames Invaded Hollywood, di cui Wired pubblica ora un lungo e interessante estratto.
Il pitch è stato uno dei più sensazionali degli ultimi tempi
Quando la Microsoft ha deciso di vendere il progetto alle major, ha fatto le cose in grande. Tutti i principali studios sono stati coinvolti nel pitch, e in poco tempo la notizia dell'adattamento era già sulla bocca di tutti a Hollywood, in un ambiente in cui ogni giorno nascono e muoiono nuovi progetti senza che se ne sappia nulla.
Il metodo adottato dalla Microsoft per attirare l'attenzione è stato semplice: inviare corrieri mascherati da Master Chief presso gli studios, per consegnare una copia dello script di Alex Garland e i termini del contratto.
Unico grande escluso dal pitch è stato Harvey Weinstein, al tempo troppo preso dai problemi della Miramax, e comunque non abbastanza ricco da poter discutere di budget così elevati.
Un accordo inusuale per Universal, Fox e Microsoft
Il risultato di questo gran polverone sollevato in partenza è stato un accordo che ancora oggi ha dell'assurdo: per vincere la gara, Fox e Universal hanno deciso di unire le forze accordando di concedere a Microsoft il 10% degli incassi del film, oltre a un'opzione iniziale di 5 milioni di dollari.
Una cifra spropositata per un investimento che, nonostante il coinvolgimento di Peter Jackson come produttore, era tutto fuorché sicuro.
I termini dell'accordo prevedevano di assegnare alla Universal la distribuzione domestica, e alla Fox quella internazionale.
La Weta ha realmente costruito gli oggetti di scena del film
Insieme a Peter Jackson, anche la WETA entrava di diritto nel progetto per occuparsi degli effetti speciali, digitali e non. Ecco quindi che la WETA Workshop ha iniziato a creare delle versioni reali di armi, equipaggiamenti e veicoli del videogioco.
I modelli, alla fine, non sono andati del tutto sprecati, ma sono stati utilizzati in una serie di test video, rimontati infine per pubblicizzare l'uscita del videogioco Halo: Landfall:Neil Blomkamp lamenta di aver subito un pessimo trattamento dalla Fox.
Peter Jackson era la prima scelta della Microsoft per dirigere il film, ed è comprensibile che un regista con poca esperienza come Neil Blomkamp potesse essere visto con una certa diffidenza dai produttori.
Ma Blomkamp sostiene di esser stato trattato a pesci in faccia dalla Fox. "Ai vertici non erano contenti della direzione che stavo prendendo", spiega il regista, "Ma il fatto è che io avevo giocato a Halo e gioco ai videogiochi. Conosco questa generazione molto più di loro e so che la mia versione di Halo sarebbe stata pazzesca. Era più fresca e potenzialmente avrebbe potuto fare più soldi di un film generico e noioso, come G.I. Joe o altra fuffa del genere che viene prodotta a Hollywood."
A causa di un'inevitabile scontro di mondi e vedute, Blomkamp non ha mai ottenuto il dovuto rispetto dal co-presidente della Fox Tom Rothman e da tutti gli altri. "Mi hanno trattato di m***a; è un pessimo studio".
Vista la brutta esperienza, Blomkamp ha deciso di non mai più lavorare con la Fox. A meno che, ovviamente, non lo ricoprano di soldi e non gli lascino totale libertà creativa.
La Fox alla fine si è tirata indietro, e ha fatto crollare tutto.
Di fronte a un budget di 135 milioni e ai 12 già spesi per la sceneggiatura, la Fox ha abbandonato il progetto, lasciando la Universal da sola a sostenere i costi. Un altro tasto dolente era il compenso per Peter Jackson, il cui coinvolgimento però era indispensabile come mentore del giovane Blomkamp. È in questo momento che il progetto si è arenato, e che anche l'immagine di film "cool" a cui prender parte ad ogni costo è venuta meno.
Attualmente i diritti sono tornati in mano alla Microsoft.